Auto Storiche e perdita agevolazioni 2015: cosa ne pensano le case auto? Con la definitiva approvazione anche alla Camera della Legge di Stabilità 2015 spazzate vie le agevolazioni per le auto storiche tra 20 e 30 anni che pagheranno il bollo pieno.
E – Quale è il punto di vista di una casa automobilistica come Ford sull’intervento contenuto nella legge di stabilità 2015 col quale sono annullate le agevolazioni sulle auto storiche?
MA Ford – Il ripristino e/o la conservazione di auto storiche è attività importante per la memoria stessa del settore automobilistico che rappresenta una delle eccellenze industriali del mondo da molto più di un secolo. Intorno a questa attività si sono di sviluppate aziende per lo più artigianali ed un indotto collegato che insieme danno occupazione a moltissime persone.
L’intervento in questione nasce, secondo l’interpretazione più diffusa, con l’intento da una parte di indurre i possessori di “pseudo” auto storiche a cambiare auto e dall’altra di recuperare un gettito venuto meno. Ora se da una parte è vero che misure agevolative per auto vecchie (e non storiche) in un paese che ha tra i più vecchi parchi circolanti, suonano assolutamente inopportune, dall’altra però come al solito si è scelta la via più facile e come spesso accade più sbagliata: si è gettato via il bambino insieme all’acqua sporca.
E – Quale è la linea che lei avrebbe attuato sulle auto con età compresa tra 20 e 30 anni?
MA Ford – In un paese serio si sarebbe da tempo creato un vero registro storico nel quale, con il supporto dati delle case automobilistiche, sarebbero confluiti solo modelli e versioni degni di rientrarvi e quindi degni di beneficiare di incentivi alla conservazione. Ma si potrebbe ancora fare e a mio modo di vedere si deve fare. Ci sono modelli e versioni di auto che meritano di essere conservate nel tempo e che per farlo richiedono comunque costi per i proprietari rispetto ai quali delle agevolazioni fiscali quali l’esenzione del bollo rappresenterebbero un incentivo oltre che un premio per un’attività che per quello che dicevo prima andrebbe considerata meritoria anziché perseguita. Probabilmente si potrebbe prevedere che le auto rientranti nel registro di cui parlavo vengano esentate dalla tassa di possesso e paghino una tassa di circolazione commisurata al periodo di utilizzo reale: in questo modo verrebbe ancor meno l’incentivo a tenersi vecchie auto per uso quotidiano. Le auto storiche vere difficilmente vengono usate quotidianamente e i proprietari penso sarebbero ben disposti a pagare tasse di circolazione agevolate per i soli periodi di utilizzo.
E – I costi di gestione di un auto relativi soprattutto a bolli ed assicurazione sono a volte troppo elevati e l’auto storica per alcuni è l’ultima spiaggia prima di rinunciare del tutto alla mobilità a 4 ruote. Cosa pensa al riguardo?
E’ una battaglia portata avanti con determinazione dall’UNRAE anche se fino ad oggi senza particolari successi a causa dell’apparente totale indifferenza da parte delle istituzioni evidentemente incapaci di capire, tra l’altro, i costi sociali legati alla circolazione di auto vecchie (e non storiche) più inquinanti e molto meno sicure delle auto moderne.
I costi assicurativi in Italia sono poi ridicoli se confrontati con il resto d’Europa ma è anche vero che la quantità di truffe alle assicurazioni è anch’essa un triste primato italiano; probabilmente la tracciabilità elettronica dalla semplice lettura della targa introdotta ora e in vigore da aprile 2015 ci farà fare un grande passo in avanti in questo senso e porrà le basi per combattere seriamente il problema delle tante vetture non assicurate circolanti in Italia.
E – Sì parla di possibile nuove entrate per 4/7 miliardi di euro a breve con una perdita nel settore di 3/6 miliardi. Sulla carta sembra un intervento inutile e destabilizzante che farà male al settore con perdita di altri posti di lavoro. Il mercato dell’auto nuova in che misura ne beneficerà?
Ecco io penso che oggi si stia sparando con un bazooka su un pezzo di storia con l’intento di scrostarlo da agenti inquinanti che richiederebbero un lavoro più raffinato ma non per questo più complicato.
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Chi è Marco Alù – Marco Alù dal 2012 è il Direttore Pubbliche Relazioni di Ford Italia. Entrato in Ford Credit nel 1999, dal 2001 Alù ha consolidato diverse esperienze in Ford Italia come Responsabile Sales Planning, Sales Area Manager nel Distretto di Roma e Direttore Flotte & Usato. Romano, 47 anni, sposato con due figli, Marco Alù ama il mare, lo sci e la lettura.
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