Al via il primo Mercedes-Benz Tribute to Mille Miglia, una gara nella gara che permetterà agli appassionati di ammirare alcune tra le più affascianti protagoniste del passato e del presente della Stella.
Mercedes-Benz e la Mille Miglia rappresentano un binomio galvanizzante e indissolubile. Così le Stelle tornano a percorrere le strade del Belpaese sul leggendario tracciato della Mille Miglia, lo storico percorso dove le vetture della Casa di Stoccarda hanno lasciato segni indelebili e record imbattuti. Quest’anno, per sottolineare il legame che da sempre lega Mercedes-Benz alla leggendaria corsa tra Brescia e Roma, la Stella inaugura la prima edizione del Mercedes-Benz Tribute to Mille Miglia. Un’esclusiva passerella che vedrà protagoniste quaranta Stelle del passato e del presente e che sfilerà compatta in testa alla Mille Miglia, facendo battere il cuore degli appassionati lungo il percorso. Ripartite in due categorie, sono ammesse a partecipare al Mercedes-Benz Tribute to Mille Miglia vetture prodotte dal 1958 al 1981 e dal 1981 ai nostri giorni. Dalla 300 SL Roadster alla 220 Ponton Coupé, antenata della Classe S, fino ad arrivare alle icone del presente con la SLS AMG Coupé che ha rinnovato il mito della leggendaria 300 SL ‘Gullwing’ che proprio quest’anno festeggia il suo sessantesimo anniversario. La partenza del Tribute, in anticipo rispetto alla gara, è in programma il 15 maggio alle 17.30 da Desenzano del Garda, mentre l’arrivo è previsto a Brescia il 18 maggio alle 10.30.
Storia della Mille Miglia e vittoria Mercedes (2)
Storia della Mille Miglia in breve – La Mille Miglia è stata una corsa di lunga distanza, effettuata su strade aperte al traffico che si disputò in Italia per ventiquattro volte dal 1927 al 1957 (13 edizioni prima della seconda guerra mondiale e 11 dopo il 1947). Dal 1977 la «Mille Miglia» rivive sotto forma di gara di regolarità per auto d’epoca. La partecipazione è limitata alle vetture, prodotte non oltre il 1957, che avevano partecipato (o risultavano iscritte) alla corsa originale. Il percorso (Brescia-Roma andata e ritorno) ricalca, pur nelle sue varianti, quello della gara originale mantenendo costante il punto di partenza/arrivo in Viale Venezia (all’altezza dei giardini del Rebuffone). La corsa venne ideata come gara unica (non a tappe) e organizzata dal conte Aymo Maggi con l’aiuto di Renzo Castagneto, dotato di ottime capacità organizzative, in risposta alla mancata assegnazione a Brescia, loro città natale, del Gran Premio d’Italia; tutto ciò insieme al conte Franco Mazzotti primo finanziatore. Fu scelto un percorso a forma di “otto” da Brescia a Roma e ritorno, su una distanza di circa 1.600 km (corrispondenti a circa mille miglia, da cui il nome). Solo dopo la fine della prima Mille Miglia si decise, visto l’enorme successo, di ripetere la prova negli anni a venire. Nelle successive edizioni il tracciato fu modificato per tredici volte. La prima edizione partì il 26 marzo 1927, con la partecipazione di settantasette equipaggi, due soli dei quali stranieri (al volante delle piccole Peugeot 5 HP spider). Ventidue vetture furono costrette al ritiro e cinquantacinque portarono a termine la corsa. I vincitori – Ferdinando Minoia e Giuseppe Morandi – a bordo di una OM, completarono il percorso in 21 ore, 4 minuti, 48 secondi e 1/5 alla media di km/h 77,238.
Tra il 1941 e il 1946 la corsa non si disputò a causa della partecipazione dell’Italia alla seconda guerra mondiale. La corsa riprese alle 14.00 del 21 giugno 1947 con la vittoria di Biondetti in coppia con Romano sulla poderosa e potente “Alfa Romeo 8C 2900B aspirato berlinetta Touring” in 16 ore 16 minuti e 39 secondi. Ma il record assoluto se lo aggiudicò il famoso pilota inglese Stirling Moss che nel 1955 percorse i 1600 km in 10 ore e 8 minuti, al volante di una Mercedes-Benz 300 SLR numero 722. Si narra che il suo navigatore Denis Jenkinson compì una ricognizione del percorso, annotandone le caratteristiche su un rotolo di carta lungo quattro metri e mezzo che usò per dirigere Moss durante la gara. Nel 1957 un fatale incidente avvenuto sulla Goitese nei pressi di Guidizzolo (ma nel territorio comunale di Cavriana), in provincia di Mantova, e causato dallo scoppio di uno pneumatico, costò la vita al pilota spagnolo Alfonso de Portago, al navigatore americano Edmund Gurner Nelson, e a nove spettatori, tra i quali erano cinque bambini. La corsa venne definitivamente sospesa. A seguito dell’incidente Enzo Ferrari, costruttore della vettura coinvolta nell’incidente, subì un processo che durò alcuni anni e dal quale uscì assolto. L’Automobile Club di Brescia effettuò un tentativo per dare continuità alla corsa e nel 1958, nel 1959 e nel 1961, di fronte alla irremovibilità delle autorità che non concessero i nulla-osta necessari per le corse di velocità su strada, organizzò tre edizioni ancora denominate Mille Miglia ma disputate secondo una formula che prevedeva brevi tratti di velocità alternati a lunghe tratte di trasferimento da percorrere alla velocità media di 50 km/h (con penalizzazione per gli eventuali ritardi).
Il trionfo Mercedes con Moss e Fangio – Nell’Albo d’Oro della Miglia, la Mercedes celebra il suo trionfo nel 1955, quando nella gara della XXII edizione, svoltasi dal 30 aprile al 1º maggio, aggiudicandosi il 1° posto con Stirling Moss/Denis Jenkinson su Mercedes-Benz 300 SLR spyder (2982 cm³) in 10h07’48” alla velocità di 157,650 km/h (media=nuovo record; il valore rimarrà imbattuto e questa resterà la media oraria più elevata mai ottenuta sul percorso classico Brescia-Roma-Brescia), ed il 2° con Juan Manuel Fangio su Mercedes-Benz 300 SLR spyder (2982 cm³) in 10h39’33” alla velocità media oraria di 149,824 km/h .