Gira in rete da tempo un manuale intitolato “Razzismo Automobilistico” che raffigura gli utenti automobilisti classificati in base alla fedele marca auto scelta: audista, golfista, seattaro, alfista, fiattaro, suvvista, minista, citycarista, puntogittista, deltisa, escortista, smartista, jappostyle, francesista, bmwista, ottista, hummerista, porschista, naftaro, classeA”
L’audista è sempre stato colui che compra l’auto di moda e design da pubblicitario rampante, che in passato pensava di comprare l’auto sportiva e invece prendeva un “permaflex” con un motore troppo potente per il telaio su cui è montato o una Golf “ricarrozzata”.
Come tale fa danni pazzeschi perché non ha idea di cosa guida e perché non sa guidare (o non cercherebbe di fare lo sportivo su un’audi).
La tentazione di castigare l’audista, di solito anche scorretto nella guida, è fortissima.
NON CEDETE.
Se si ha un mezzo meno potente, si dovrà rischiare rosicchiando margine nel misto per sopperire con la netta superiorità dell’assetto e telaio del proprio mezzo alla strapotenza del comunque mostruoso motore che lui tiene sotto il cofano. Se si ha un mezzo superiore, anche superandolo cosa si dimostra? Che con una macchina sportiva vera se ne tiene dietro una finta? Non ne vale comunque la pena.
Lasciatelo andare nella sua boria, seguito dal compatimento di chi sa guidare e capisce di auto e lo vede passare.
Sulle ultime Audi però il discorso cambia. Sono auto vere.
Leggi anche le altre CATEGORIE di AUTOMOBILISTI link QUI