B&M Engineering

Marco Paternostro

18 anni fa

C’è una piccola officina a Roma in cui lavorano due ragazzi con una passione comune: le elaborazioni motoristiche estreme. Tutto il resto alla B&M Engineering non conta!

Per chi non è romano verace o per chi manca dalla Capitale da troppo tempo, la Magliana è una di quelle periferie degradate da evitare come la peste bubbonica, merito dei film cult di Bruno Corbucci interpretati dal “Monnezza” Thomas Milian, o perché una delle più temute bande di gangster degli ultimi 30 anni si annidava proprio lì, a due passi da Trastevere.

Oggi la Magliana è una zona decisamente rivalutata, apprezzata per la sua vicinanza con il centro storico e per i suoi viali alberati. Tuttavia un pizzico di quella romanità sguaiata e verace, nonostante tutto, è fortunatamente rimasta. Daniele Menchini e Umberto Baldi non potevano trovare un posto migliore per aprire la loro officina 6 anni fa. L’obiettivo di questi ragazzi era di realizzare motori in grado di sbalordire anche gli appassionati più esigenti, quelli che non si accontentano di un soft tuning.
“Vedi” esordisce Umberto “a me non piace perdere tempo, e le mezze misure non penso abbiano mai accontentato nessuno. Chi viene alla B&M non lo fa perché abbiamo un’officina spaziale o perché facciamo gli incantatori di serpenti promettendo la luna nel pozzo… noi siamo motoristi, lavoriamo per ottenere il massimo delle prestazioni effettuando dei lavori radicali. Anche perché non credo che sia possibile accorgersi di avere 15 CV in più su una vettura che pesa 15 quintali.
Ne servono almeno 150 per rendersi conto che qualcosa è veramente cambiato”.
Al pragmatismo di Umberto si contrappone lo spirito guascone di Daniele che, scherzando e ridendo, riesce sempre a cogliere il nocciolo della questione: “Per divertirsi alla guida di queste nuove auto, sempre più pesanti e noiose, serve una mandria di cavalli in più: fortunatamente i vani motore sono sempre più grandi e posto per un bel turbo c’è quasi sempre. Se manca spazio, poi, siamo noi a trovarlo!”. Mentre parla, mi torna in mente la volta in cui lo vidi intento a modificare la coppa dell’olio del motore BMW M5 3.8 6 cilindri, che riuscì quasi per miracolo ad infilare nel cofano della sua gloriosa M3 E30 2.3.
Nonostante la giovane età, Umberto e Daniele hanno maturato una grandissima esperienza motoristica, grazie a una passione senza limiti e alla grande voglia di lavorare, che li spinge a fare le ore piccole pur di sentire girare una nuova creatura. Li aiuta a mantenere l’officina in perfetto ordine Guido Legnani, un giovanotto di 68 anni che si diverte ancora a fare da balia ai due scavezzacollo.
“Dopo aver realizzato motori che ci hanno dato enormi soddisfazioni”, riprende il discorso Umberto “come il Lancia Delta 16V Turbo da 650 CV o il BMW M5 Turbo da oltre 700 CV solo per citare i più conosciuti dagli appassionati, stiamo lavorando a testa bassa su una versione turbo del leggendario BMW 4 cilindri 2,3 litri e su una versione alimentata ad alcool del 2 litri Turbo 16 valvole Fiat per poter battere nelle gare di accelerazione le Delta, dotate di sovralimentazione chimica al protossido d’azoto. Quest’ultimo sta richiedendo un lungo e complesso lavoro di messa a punto, che spazia dalla definizione dei materiali e dei parametri basilari di funzionamento all’ottimizzazione della gestione elettronica.Un lavoro immane, ma che siamo sicuri darà i risultati sperati. Questa continua sperimentazione ci permette di analizzare il funzionamento di certa componentistica al limite, collaudandone le potenzialità e l’effettiva tenuta su motori estremi. E’ ovvio che quando si effettua questo tipo di prove il rischio di rottura è tutt’altro che remoto, ma solo esplorando i limiti di tenuta in condizioni di impiego estreme possiamo fornire alla nostra clientela una certa garanzia sull’affidabilità di questi super motori. I nostri propulsori stradali per Delta Integrale da 450 CV impiegano la stessa componentistica del prototipo da 650 CV: abbiamo un ampio margine di sicurezza. E’ scontato, però, che simili gioielli devono essere trattati con il dovuto rispetto e con attenzione: contro l’imperizia di chi guida non c’è materiale che possa tenere”.“Non è stato facile, soprattutto all’inizio, trovare la giusta strada e gli interlocutori in grado di soddisfare le nostre richieste, sempre fuori dagli schemi e ai limiti dell’impossibile” conferma Daniele “in ogni momento proviamo soluzioni e materiali nuovi per la componentistica del motore e per l’elettronica di gestione che, già da diversi anni, curiamo noi stessi in modo maniacale. Abbiamo imparato a nostre spese che il motorista deve essere anche esperto di elettronica per dare al motore quello di cui ha realmente bisogno, perché solo chi lo ha ideato può avere un’idea dei limiti oltre i quali, per motivi tecnici, non ci si può spingere soprattutto quando si sperimentano strade alternative. Da circa due anni a questa parte, abbiamo iniziato a partecipare alle gare di accelerazione con la Lancia Delta guidata da Mauro Menichelli cogliendo ottimi risultati, e collaboriamo con numerosi team impegnati nelle gare di velocità e rally per la messa a punto dell’elettronica di gestione vista l’esperienza che abbiamo maturato lavorando sulle centraline elettroniche EFI”.
Mentre parliamo, i due con orgoglio ci mostrano i vari componenti di propulsori pronti per essere assemblati: c’è un Fiat Uno Turbo da oltre 300 CV, un Delta 16V da 450 CV e a terra c’è già la BMW M3 E30 Turbo che, a quanto è dato sapere, dovrebbe fare faville.
Che ne dite, sarà il caso di provarla?