A tu x tu con Paolo Andreucci, pluricampione italiano rally su Peugeot.
“A bocce ferme” (come si suol dire), prima di accendere i motori e di buttarsi nel nuovo campionato italiano, siamo andati a trovare Paolo Andreucci, superstar dei rally italiani e mondiali. Le cose che vogliamo scoprire non sono i soliti pettegolezzi che girano e interessano solo l’ambiente delle corse. Per noi (—-Il resto dell’emozionante intervista a Paolo Andreucci è su Elaborare 181–LINK QUI –).
PA. All’età di 12 anni, quando andavo in macchina con Dario Cerrato. È stato un colpo di fulmine rallistico. Dario, quando provava il rally del Ciocco, veniva a mangiare al ristorante dei miei genitori a Castelnuovo Garfagnana. Lì abbiamo fatto amicizia e mi ha portato a fare un giro sul suo muletto, una Opel Kadett GTE già in (—-Il resto dell’emozionante intervista a Paolo Andreucci è su Elaborare 181–LINK QUI –).
PA. Del primo vi ho già parlato. Un altro grande pilota importante nella mia vita, con una sensibilità eccezionale, è stato Riccardo (—-Il resto dell’emozionante intervista a Paolo Andreucci è su Elaborare 181–LINK QUI –).
Chi ti ha insegnato a guidare le auto da rally?
PA. Riccardo Trombi è stato il mio maestro, mi ha insegnato tutto e mi ha accompagnato per i primi anni. Per me è stata una fortuna conoscerlo perché..(—-Il resto dell’emozionante intervista a Paolo Andreucci è su Elaborare 181–LINK QUI –).
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