Mercedes corre… in galleria

L’Arte del ‘900 attraverso i capolavori raccolti dalla Casa della Stella. Dall’8 marzo al 30 giugno, il Museo Santa Giulia di Brescia ospita i capolavori della Daimler Art Collection per la prima volta in Italia. Nell’ambito di “Novecento mai visto”, la mostra curata dalla dott.ssa Renate Wiehager, saranno raccolte 230 opere firmate da 110 artisti internazionali, dal 1909 ad oggi: una selezione di grande valore che parte dai classici del Costruttivismo e dell’Arte Concreta, passando per il Minimalismo e le Tendenze Concettuali. Tra le opere esposte anche installazioni, fotografie e video di noti artisti contemporanei. L’esposizione sarà, inoltre, arricchita dalla presenza di due nuovi lavori di Nic Hess e Luca Trevisani e un ulteriore percorso interamente dedicato all’arte italiana, da De Chirico a Cattelan. Con “Novecento mai visto”, Mercedes-Benz Italia conferma il proprio impegno ad andare oltre la vocazione commerciale attraverso iniziative concrete sul territorio. Per questo motivo, la Casa con la Stella supporterà in diverse forme la mostra “Novecento mai visto”, integrandola nelle proprie attività di comunicazione. Inoltre, gli allievi delle scuole e degli istituti superiori di Brescia potranno visitare la mostra grazie al servizio scuolabus organizzato in collaborazione con EvoBus Italia, società del Gruppo Daimler dedicata al settore autobus. Dal Modernismo Classico della scuola tedesca Bauhaus all’Arte Concettuale e il Ready-made di Andy Warhol: dall’8 marzo al 30 giugno “Novecento mai visto”, curata dalla dott.ssa Renate Wiehager, porterà nel Museo Santa Giulia di Brescia i capolavori della Daimler Art Collection. Una mostra di 230 opere di 110 artisti internazionali: da Josef Albers a Berni Searle, con una speciale sezione dedicata all’automobile quale musa ispiratrice.

La mostra, articolata attraverso un percorso che pone in risalto i principali movimenti artistici dell’ultimo secolo, prevede anche un ampio programma educativo per gli allievi delle scuole e degli istituti superiori di Brescia, che sarà sviluppato in collaborazione con il dipartimento educativo del museo. Il programma coinvolge, infine, gli artisti Nic Hess e Luca Trevisani che collaboreranno con gli istituti d’arte di Brescia. Scopo del programma è quello di esaminare e approfondire il contenuto dell’esposizione, le opere e gli artisti nell’ambito di lezioni o studi. Agli studenti verrà distribuito uno specifico catalogo sulla mostra, elaborato dal dipartimento della Daimler Art Collection. Il programma educativo comprende anche una visita guidata della mostra. Nel periodo precedente all’apertura, dipendenti del museo, insegnanti, professori e studenti di storia dell’arte saranno istruiti per fornire al giovane pubblico informazioni chiave e numerosi interessanti dettagli. È inoltre previsto un servizio di scuolabus gratuito, organizzato grazie al supporto di EvoBus Italia. Un’iniziativa che testimonia l’impegno sul territorio del gruppo Daimler in Italia. Con questo progetto dedicato alle scuole e agli istituti superiori di Brescia, la Daimler Art Collection intende offrire un contributo fondamentale e sostenibile all’educazione artistica. Inoltre, il programma educativo aggiungerà al curriculum scolastico temi legati all’arte contemporanea europea e internazionale, dagli inizi del XX secolo fino ad oggi, concentrandosi su tendenze astratte, l’arte legata alle automobili, l’arte fotografica e la video arte contemporanea, trattando tematiche critiche di grande attualità. Un programma educativo che, per molti bambini e adolescenti, sarà la prima occasione di contatto le tendenze del XX secolo e dell’arte contemporanea.

Novecento mai visto – Punto di partenza dell’esposizione “Novecento mai visto” sono alcuni capolavori del Modernismo Classico, con importanti lavori della scuola tedesca Bauhaus, del Costruttivismo e dell’Arte Concreta come, ad esempio, Josef Albers, Willi Baumeister e Max Bill, i principali artisti della collezione. Altri nomi rappresentativi di quei tempi sono Adolf Hölzel, Oskar Schlemmer, Adolf Fleischmann, Jean Arp, Richard Paul Lohse, Herrmann Glöckner e Georges Vantongerloo. Nelle sezioni storico-artistiche iniziali l’esposizione presenterà capolavori del tempo affiancati da posizioni contemporanee che riferiscono, riflettono o sono correlate a questi predecessori artistici. Questa esposizione vuole creare un dialogo referenziale tra i lavori e rivelare collegamenti discorsivi tra idee formali individuali e argomenti nel tempo. La seconda parte della mostra è dedicata alla ZERO avantgarde europea. Questo movimento è legato ad artisti come Heinz Mack, Enrico Castellani, Dadamaino, Getulio Alviani, François Morellet, Jan Schoonhoven, Klaus Staudt e Jan Henderikse. Fondato nel 1957 da Heinz Mack e Otto Piene come un’associazione di artisti, “Zero” divenne un movimento europeo negli anni Sessanta. Mettendo in discussione le basi della produzione, ricezione e presentazione artistica in generale, gli artisti ridefinirono in modo radicale il concetto tradizionale di opera d’arte, ponendo le basi per l’Arte Concettuale e il Minimalismo in Europa. La seconda sezione espositiva ospita i classici del movimento Minimal Art dal Nord America e dalla Germania, tra cui lavori di Donald Judd, Sol LeWitt, Ulrich Rückriem o Charlotte Posenenske, tutti risalenti agli anni Settanta. L’esposizione dimostra che esistono connessioni vitali tra la pittura strutturale-costruttiva europea e le tendenze americane dell’arte minimalista, rappresentate nei lavori di Peter Roehr, Hanne Darboven e Franz Erhard Walther. Si mostra chiaramente che il Minimalismo è un tratto caratteristico di molti lavori di artisti di periodi e nazionalità differenti. Le tendenze di un Minimalismo internazionale sono attualmente sviluppate da artisti come Natalia Stachon, Lasse Schmidt Hansen o Jonathan Monk.

Il Museo Santa Giulia – Recentemente iscritto nella lista dei patrimoni mondiali dell’UNESCO, il Museo Santa Giulia è situato all’interno del complesso storico di un ex monastero e, grazie ad una superficie espositiva di 14.000 m², offre un viaggio nella storia, nell’arte e nella spiritualità di Brescia, dalla preistoria ai giorni nostri.

Exit mobile version