Buona la prima!
Dal diario di un tester le prime impressioni sulla pista di Franciacorta. Della serie: non sappiamo ancora come guida qui, ma ve lo raccontiamo lo stesso… Fateci da copiloti per scoprire insieme questo circuito
di Piero Plini
Girare su una pista che l’appassionato non conosce è come scartare un regalo… E questo è stato bello davvero, una stupenda sorpresa per il nostro staff, per la prima volta arrivato in forze all’Autodromo di Franciacorta. E’ una storia da raccontare quella del primo approccio, perché capiterà a molti di voi che verranno qui per l’evento organizzato da Elaborare il 30 e il 31 ottobre: dal sabato mattina ininterrottamente fino alla domenica sera… notte compresa! Avremo modo di soffermarci sulle iniziative della manifestazione in un’altra occasione; oggi siamo qui solo per raccontarvi come i nostri occhi hanno visto un circuito che non conoscevamo. E’ un impianto in continua evoluzione, un moderno progetto pensato per il divertimento a 360 gradi, dove non si praticano solo attività sportive ma ci si va a divertire con tutta la famiglia, trasformando il tempo libero in full immersion dei motori… basta dire che qui il bar si chiama “Roll Bar”! Ad accoglierci nella struttura è Sven Hahn, organizzatore degli eventi in pista, cordiale e pieno d’orgoglio nel raccontare la storia dell’autodromo. Dopo aver visitato la Direzione dell’Autodromo e aver sbrigato le formalità del caso, saliamo le scale per vedere l’impianto dall’alto: un vero spettacolo! Oltre il rettifilo c’è subito il centro di guida sicura ACI e più in là, l’area off road… ma qui la cronaca s’interrompe bruscamente. Un black out, un cortocircuito (direi più circuito che corto…) indotto dal nostro istinto pistaiolo che ci obbliga a scrutare il tracciato alla ricerca di quell’invisibile filo che lega le curve ad una ad una, come fossero perle da infilare in quella magica collana chiamata traiettoria…
Oltre il cancello – Calzo il casco e osservo la lunga pit lane dalla quale lancerò al galoppo 300 cavalli; intanto parto adagio, la pista è bagnata da una pioggerellina che a confronto di quella caduta ieri fa gridare al miracolo. Una pista giovane che va così di corsa che non c’è stato neppure il tempo di dare un nome alle curve… che oggi sono ancora numeri. Ecco perché alla Curva 1, mentre intravedo la traiettoria, non riesco a stimare affatto la velocità con cui potrò affrontarla ripassandoci, ma ho la certezza che c’è una via di fuga a prova di Monza… Che spettacolo: asfalto, cordolo esterno, erba sintetica e poi di nuovo asfalto. Pensavo che fosse l’unico punto iperprotetto della pista, invece è tutta così! Vie di fuga a prova d’idiota, non c’è subito quella ghiaia nella quale devi entrare con l’auto dritta perché “di sguincio” rischi di cappottare, ma erba e asfalto per poter sempre e comunque frenare in una pista che non smette mai d’abbracciarti. Bastano le prime quattro curve che includono anche una “esse”, per farmi capire che questa è una pista “vera”, non un kartodromo, perché ovunque è larga 12 metri e posso guidare con i pneumatici in costante deriva. Inoltre, sono obbligato a guardare più lontano che posso, perché la distanza che congiunge i bordi della pista in diagonale è davvero molta e devo restare con l’auto in appoggio un bel po’ prima di farle cambiare rotta. La Curva 5 l’azzanno sul cordolo, assieme alla 6 forma una esse che fa da preludio ad un’altra dal lato opposto ma che finisce a uncino. Se esci dalla 6 troppo forte sei fritto, o meglio ti puoi scordare di baciare il cordolo interno della 7 e preparare la 8 come si deve; difatti è davvero lenta e devo sacrificarla un po’, perché sfocia subito nella Curva 9 che, come una porta, si spalanca mentre passo: una magia che apprezzerò meglio solo ripassando più volte. Devo accelerare e srotolare lentamente lo sterzo che la 8 mi ha fatto aggrovigliare, cercando un sincronismo e una fluidità che se non trovo, mi obbliga ad aspettare… molto! Non ho neppure il tempo di chiedermi se sono sulla linea giusta che la veloce 10 a destra m’ingoia e mi risputa sul cordolo esterno; ruote dritte e frenatona, perché la 11 sembra facile, è pronta a farsi aggredire e invece va preparata a dovere, perché “gira” parecchio. E’ una svolta che gioca a mascherarsi da angolo retto per farti uno scherzo da “tornante”: non lo è ma voi affrontatela come se lo fosse; così non cadrete nella sua trappola che vi obbligherà a piantarvi lì, a chiedervi dove sarebbe stato il punto di corda giusto. L’accenno di sbadiglio lungo 440 metri (non me ne vogliate ma i rettifili per me sono come la pubblicità in mezzo a un film) ora si rivela un azzardo, infatti il tornante arriva davvero… e pure con un po’ di dislivello altimetrico. Freno forte perché la strada sembra chiudersi mentre svolta a destra. Il punto di corda è davvero molto ritardato; se ti fai prendere dalla smania di tagliare il cordolo interno resti fregato, poiché ti accorgi che dentro ce n’è un altro, stondato e più alto! La strada sembra schiudersi in uscita ma non posso permettermi il lusso di dare gas in fretta, perché la 13 mi corre incontro. E’ una 90° che si affaccia su mezzo chilometro di rettifilo e se non riuscissi ad accelerare bene, alla fine del rettifilo più lungo sperpererei una manciata di chilometri…
Che faccio, riprovo? – A questo punto se pensate che io possa dirvi come si guida nell’autodromo di Franciacorta siete in errore… ho ancora tutto da studiare, soprattutto alla Curva 1, perché in fondo al rettifilo freno troppo presto e lo percepisco chiaramente; invece alla 12 freno un pelo troppo tardi, considerando l’auto che sto guidando…
Il seguito del test lo potete leggere sul numero attualmente in edicola di Elaborare di giugno!
Per sapere tutto sull’evento "Elaborare Fest" si terrà in pista a Franciacorta il 30 e il 31 ottobre clicca:
http://www.elaborare.com/TRACK-DAY-PISTA/Elaborare-Fest-Franciacorta.html
Caratteristiche AUTODROMO DI FRANCIACORTA “DANIEL BONARA”
Circuito Lungo, Località Bargnana 25030 Castrezzato – (BS)
Call center: 030/7040677
Senso di percorrenza orario
Lunghezza 2.519,28 m (tridimensionale)
Larghezza 12,00 m
Lunghezza rettilineo partenza/arrivo 519,08 m
Lunghezza rettilineo lato est (tra le curve 11 e 12) 443,34 m
Lunghezza rettilineo lato sud (tra le curve 4 e 5) 199.79 m
Numero di curve 13 – 8 a destra e 5 a sinistra
Raggio di curvatura minimo 16 m (curva 5)
Raggio di curvatura massimo 90 m (curva 9)
Pendenza longitudinale positiva massima 3,00% (fine rettilineo lato est)
Pendenza longitudinale negativa massima 4,53% (uscita curva 12)
Pendenza trasversale massima 7% (zona centrale curva 12)
Cordoli piatti all’interno delle curve 1 e 2
Cordoli di tipo positivi Vallelunga all’interno delle curve 3, 4, 5, 6, 11 e 13
Tutti gli altri cordoli sono di tipo negativo Melbourne in ingresso, in uscita e all’interno delle curve 7, 8, 9, 10 e 12.
I guard-rail sono tutti a tripla lama; i muretti in cemento armato sono protetti da pneumatici all’esterno delle curve e sulle tangenti alla linea ideale di percorrenza.
Il dimensionamento delle vie di fuga, con trattamento superficiale misto asfalto/ghiaia, è stato fatto tenendo conto delle prestazioni delle vetture di Formula 1 per le auto e di quelle delle MotoGP per le moto.
Circuito Lungo, Località Bargnana 25030 Castrezzato – (BS)
Call center: 030/7040677
Senso di percorrenza orario
Lunghezza 2.519,28 m (tridimensionale)
Larghezza 12,00 m
Lunghezza rettilineo partenza/arrivo 519,08 m
Lunghezza rettilineo lato est (tra le curve 11 e 12) 443,34 m
Lunghezza rettilineo lato sud (tra le curve 4 e 5) 199.79 m
Numero di curve 13 – 8 a destra e 5 a sinistra
Raggio di curvatura minimo 16 m (curva 5)
Raggio di curvatura massimo 90 m (curva 9)
Pendenza longitudinale positiva massima 3,00% (fine rettilineo lato est)
Pendenza longitudinale negativa massima 4,53% (uscita curva 12)
Pendenza trasversale massima 7% (zona centrale curva 12)
Cordoli piatti all’interno delle curve 1 e 2
Cordoli di tipo positivi Vallelunga all’interno delle curve 3, 4, 5, 6, 11 e 13
Tutti gli altri cordoli sono di tipo negativo Melbourne in ingresso, in uscita e all’interno delle curve 7, 8, 9, 10 e 12.
I guard-rail sono tutti a tripla lama; i muretti in cemento armato sono protetti da pneumatici all’esterno delle curve e sulle tangenti alla linea ideale di percorrenza.
Il dimensionamento delle vie di fuga, con trattamento superficiale misto asfalto/ghiaia, è stato fatto tenendo conto delle prestazioni delle vetture di Formula 1 per le auto e di quelle delle MotoGP per le moto.