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100 miliardi di Euro il fatturato annuale del settore dei ricambi in Europa

100 miliardi di Euro: è questo il volume d’affari annuale generato dalla vendita di ricambi automobilistici in Europa. Questo dato è emerso nel corso del 3° Simposio sull’aftermarket automobilistico (EAAS 2011) che si è svolto nell’ambito di Autopromotec 2011, la più specializzata rassegna espositiva internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico, la cui 24ª edizione biennale si svolge nel quartiere fieristico di Bologna fino al 29 maggio. Il simposio EAAS 2011, moderato da Christopher Macgowan, ha affrontato, in particolare, tematiche legate alle opportunità future dell’aftermarket automobilistico in Europa e si è svolto sotto l’egida del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Ice e con il patrocinio della Commissione Europea e delle associazioni nazionali ed europee di settore (Aica, Anfia, Airp, Clepa, Egea, Federpneus, Figiefa). Nel suo saluto, in apertura del convegno, Giorgio Cometti, presidente di Aica, ha delineato l’obiettivo di questa iniziativa, e cioè quello di “analizzare i trend attuali e di anticipare gli sviluppi futuri e le opportunità di business nel settore dell’automotive aftermarket”. “Il simposio – ha continuato Cometti – mira dunque a porsi come un punto di riferimento per gli specialisti e per tutti coloro che lavorano nel settore dell’aftermarket automobilistico”Josef Frank, direttore aftermarket di Clepa, ha quindi evidenziato che “nel 2011 il settore dell’aftermarket automobilistico ha avuto una partenza migliore delle aspettative, soprattutto grazie alla grande crescita sperimentata nei paesi cosiddetti Bric (Brasile, Russia, India, Cina)”. “Per l’andamento futuro, a medio e lungo termine – ha continuato Frank – saranno molto importanti elementi come le nuove legislazioni sulle emissioni di sostanze nocive, la quota di mercato dei veicoli elettrici e gli investimenti in ricerca e sviluppo”. Michel Vilatte, presidente di Figiefa, ha completato il quadro sul mercato dell’aftermarket automobilistico in Europa evidenziando che “sono molte le sfide che l’aftermarket deve affrontare, a partire da un parco auto in crescita, per continuare con l’aumento dell’età media delle vetture e con l’avvento di nuove tecnologie, come l’auto elettrica, che cambieranno il volto della mobilità”. Nell’intervento di Leon Andriessen, presidente di Egea, poi, è stato affrontato l’importante tema delle revisioni. “Le proposte di Egea per quel che riguarda le direttive PTI (e cioè quelle sulle ispezioni tecniche periodiche) a livello europeo – ha dichiarato Andriessen – vedono l’inclusione di norme sull’efficienza dei sistemi elettronici rilevanti per la sicurezza, ed inoltre nuove categorie di veicoli da sottoporre ad ispezione (tra cui quelli agricoli), ed ancora la creazione di una piattaforma comune europea per la condivisione dei dati e la standardizzazione, sempre a livello europeo, delle procedure di ispezione”. “E’ di fondamentale importanza – ha concluso Andriessen  – garantire l’accesso alle informazioni tecniche (sia per quel che riguarda la diagnostica a bordo sia per le informazioni su riparazioni e manutenzione) a tutti gli operatori multimarca del settore dell’aftermarket”. Il simposio è quindi proseguito affrontando tematiche legislative e cercando di delineare le prospettive commerciali del settore dell’aftermarket automobilistico. In conclusione del Simposio l’intervento di Stephan Simon, Deputy Unit, Competition Directorate General, Commissione Europea, ha tracciato un primo bilancio, ad un anno dall’entrata in vigore, sull’applicazione della nuova Ber. “Le prime indicazioni – ha dichiarato Simon – sono che il nuovo regime legislativo è attecchito bene, come testimonia il fatto che abbiamo  rilevato meno problematiche poste dai consumatori e dagli operatori del settore rispetto a quelle emerse all’entrata in vigore delle norme precedenti”. Un approfondimento sullo stato  del mercato dell’auto elettrica in Europa è stato fatto da Jacques De Selliers, Managing Director di Going-Electric che, con particolare riferimento alle conseguenze dell’aumento previsto delle auto elettriche sull’aftermarket ha affermato che “le auto elettriche necessitano di una manutenzione minore rispetto alle auto alimentate in maniera tradizionale. Il previsto boom dell’elettrico, comunque, comporterà la richiesta di nuove professionalità per gli operatori dell’aftermarket, che dovranno diventare anche esperti di elettronica, con quello che ne consegue quanto a necessità di formazione per gli addetti”. “Si tratta – ha concluso  De Selliers – di una sfida importante che rappresenta un’opportunità di crescita che gli addetti di questo settore non possono lasciarsi sfuggire”.

www.autopromotec.it









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