Ricordando un campione
La memoria del grande pilota Fabio Danti è ancora vivissimo tra amici e fan
Forse a molti questo nome non dirà nulla, ma per gli amnti della pista e della velocità, Fabio Danti era un campione, un asso delle cronoscalate forse il più forte al suo tempo, che se ne è andato facendo la cosa che più amava, correndo a velocità siderali lungo le strade di montagna. Quel tragico sabato 3 giugno 2000, a Caprino, ha sbattuto con la sua Osella ad una velocità di circa 240 km/h, dopo l’ultima curva della salita, contro un albero a bordo strada, l’unico in quel tratto, dopo aver divelto un paio di metri di guard-rail, a 100 metri dal traguardo, l’ennesimo, con l’ennesimo record già in tasca. Una gara che neppure doveva disputare, o meglio che non era costretto a fare, poichè era un semplice test in vista della gara del fine settimana successivo del Campionato Europeo; però lui non si é limitato a salire verificando che fosse tutto a posto, è salito, sempre al massimo, come solo lui sapeva fare, ma ahimé, l’esito è stato sfortunato e letale…
Grande, grandissimo, ha saputo far correre come non mai ogni macchina che a guidato, sempre al limite, facedo registrare tempi incredibili. Aveva il piede molto pesante, e probabilmente questo ha influito molto nella sua sorte finale, ma gli ha anche consentito di diventare l’asso che era, e non solo in macchina, ma anche nella vita.
E’ meglio ricordarlo come merita, ritratto alla guida delle macchina con le quali ha vinto tanto. Ma è bene dire che tra ricordi degli amici, piazze e memorial in suo onore, il nome di Fabio Danti continua a riecheggiare nei cuori dei tanti amanti della pista e delle sfide pilotistiche. A Cugliano (PI), paese natale del campione toscano, è da tempo dedicata a lui una piazza, piccolo grande tributo alla sua grande umanità, disponibilità e simpatia. Inoltre gli è stata dedicata la cronoscalata Lima-Abetone, ribatezzata Trofeo Fabio Danti.
Curriculum e carriera di Fabio Danti
Pilota automobilistico italiano e pluricampione di cronoscalate, Fabio Danti è stato uno dei piloti del genere, più competitivi di sempre, nonostante abbia cominciato a correre nei rally, nel 1990 alla guida di una Renault 5 GT Turbo. Fino al 1992 ha continuato a correre con la Renault 5, alternandosi tra rally e cronoscalate. Nel 1991 è arrivato secondo nella coppa CSAI montagna gruppo N, mentre l’anno dopo ha vinto il gruppo N del Rally Internazionale del Ciocco, anche se dovette sospendere l’attività per un grave icncidente alla guida di un go-kart. Nel 1993, esordì alla guida dei prototipi, con una vettura molto competitiva, ossia una Lucchini Alfa Romeo CN con motore da 3000 cc, che gli permise di arrivare secondo assoluto al Campionato Italiano Velocità Montagna. Tra il 1994 e il 1996, si è alternato alla guida di vetture Lucchini BMW CN 3000 cc e Osella BMW CN 3000 cc, aggiudicandosi un Campionato Italiano Velocità Montagna, e due Campionati Europei Velocità Montagna. Nello stesso periodo è stato premiato dalla rivista Autosprint, con due caschi d’oro, dal CONI con una medaglia di bronzo al valore atletico, e dall’A.N.C.A.I con tre premi d’eccellenza. Nel ’96 ha preso parte anche al Campionato Italiano Velocità Montagna, con una Skoda Felicia 1600, vincendo 6 gare su 6 nella propria categoria. Nel 1997 è divenuto vicecampione del Campionato Italiano Velocità Montagna con una Skoda Octavia Turbo 2000 cc Gruppo A, e primo nella propria categoria al Rally di Sanremo, con la Skoda Felicia. Nuovamente il CONI lo premiò con la medaglia di bronzo al valore atletico. Nel 1998 ha partecipato sia al Campionato Italiano Velocità Montagna, che al Campioanto Europeo Velocità Montagna, nel primo caso la Skoda Octavia e nel secondo con una Breda BMW, vincendo il GP Swisse. Nel 1999 ha vinto dieci gare con la Skoda Octavia e la Octavia SW, nel Campionato Italiano Velocità Montagna. Allo stesso tempo ha ottenuto tre vittorie con una Osella BMW.
