Quanto incidono le tasse sul prezzo finale della benzina e gasolio? Il costo dei carburanti (benzina e gasolio) in Italia è il più caro d’Europa. Le accise (tasse) incidono però in modo consistente anche se le variazioni (rincari) sono spesso legati alle quotazioni del greggio.
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ITALIA – Ma quanto incidono queste tasse sul prezzo finale? Sul prezzo in Italia pesano “tasse misteriose” da oltre 70 anni che nessun politico si azzarda a togliere.
Al prezzo finale del carburante contribuiscono il costo del prodotto raffinato, il trasporto, il costo di stoccaggio, la percentuale per il punto vendita, ecc per un totale che ammonta solo al 30% del costo del carburante.
Sembra assurdo che oggi continuiamo a pagare per la guerra d’Etiopia del 1935-1936, per la crisi di Suez del 1956, per l’alluvione di Firenze del 1966, il disastro del Vajont del 1963 o il terremoto del Belice del 1968? Per quanto dobbiamo ancora pagare l’acquisto di autobus ecologici nel 2005, il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004, il terremoto dell’Aquila del 2009; il finanziamento alla cultura nel 2011 il decreto “Salva Italia” nel dicembre 2011 o per i terremoti dell’Emilia del 2012?
Vediamo nel dettaglio quali sono queste tasse/accise sul prezzo del carburante (benzina/diesel) che arrivano a superare il 50%. Il prezzo è stato incrementato nel tempo per fronteggiare finanziariamente diverse emergenze provocate da eventi naturali e non. Quando sono cadute le giustificazioni di esse, tali incrementi non sono mai stati aboliti, pertanto si può ben dire che tutte sono anacronistiche.
La soluzione? Imporre per LEGGE che ogni inserimento di NUOVA tassa sia solo temporaneo con una durata massima di 6 mesi (non prorogabile). Sarà impegno di chi è al comando calibrare le spese e gli investimenti in base alle disponibilità, senza gravare sui cittadini con ulteriore pressione fiscale.
TASSE – ACCISE sul carburante in Italia
1,90 lire (0,000981 euro) per il finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935-1936;
14 lire (0,00723 euro) per il finanziamento della crisi di Suez del 1956;
10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963;
10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966;
10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968;
99 lire (0,0511 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976;
75 lire (0,0387 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980;
205 lire (0,106 euro) per il finanziamento della guerra del Libano del 1983;
22 lire (0,0114 euro) per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996;
0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004.
0,005 euro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005;
0,0051 euro per far fronte al terremoto dell’Aquila del 2009;
da 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011;
0,04 euro per far fronte all’arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011;
0,0089 euro per l’alluvione della Liguria e Toscana nel novembre 2011;
0,082 euro (0,113 sul diesel) per il decreto “Salva Italia” nel dicembre 2011;
0,02 euro per far fronte ai terremoti dell’Emilia del 2012.
Il totale questi incrementi dell’accisa, dal Regno d’Italia e poi dalla Repubblica Italiana, ammonta a circa 0,41 euro (0,50 euro IVA inclusa).
Sommando anche l’imposta di fabbricazione sui carburanti, il totale di tasse/accise sulla benzina sale a 72,42 centesimi al litro per la benzina verde e 61,32 centesimi per il gasolio IVA esclusa. Aggiungendo anche l’IVA al 22%, si arriva a 88,35 cent nel primo caso e 74,81 cent nel secondo.
Totale tasse sulla benzina e gasolio a settembre 2014:
0,8835 euro sulla benzina
0,7481 euro sul gasolio
La zona rossa indica la fascia riguardante le ACCISE sui carburanti
Il prezzo del diesel a Livigno è 1,020 Euro mentre in Italia sfiora 1,60/1,70 Euro
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