+ Tasse sui carburanti = – Incassi per il Fisco
2013 CALANO I CONSUMI DI CARBURANTE – Nell’anno appena trascorso il gettito fiscale dai carburanti è sceso di circa 1 miliardo di euro, di cui oltre 400 mila di sole accise, mentre l’industria petrolifera ha perso oltre l’11% degli introiti.
Il continuo aumento delle tasse sui carburanti ha costretto gli Italiani a lasciare a casa auto e moto in favore dei mezzi pubblici e del Car sharing, settore questo in continua espansione. Tra gennaio e novembre 2013, rileva l’Unione Petrolifera, i consumi petroliferi in Italia sono scesi del 5,5% e quelli di carburanti del 3,7%.
VENDITE IN CALO IMPOSTE CHE AUMENTANO – Anche durante il periodo delle feste natalizie si è registrato un andamento negativo delle vendite e nonostante questo tra il 2014 e il 2017 sono previste maggiori imposte per 1,3 miliardi di euro: 1,07 di accise e 237 milioni di relativa IVA.
Già a partire dal 1° marzo 2014, ci saranno nuove accise sulla benzina e sul gasolio a causa di un rincaro stabilito dal decreto del fare (DL 69/2013).
Con il passaggio dell’Iva dal 21 al 22% e con l’aumento dell’accisa su benzina (da 728.4 a 730.8 su 1000 litri) e su gasolio (da 617.4 a 619.8 su 1000 litri) il calo dei i consumi non è andato ad arrestarsi, con un calo previsto per il 2014 del tutto simile a quello del 2013.
TASSE SUI CARBURANTI PIU’ CARE D’EUROPA – Secondo i dati del Centro Studi Promotor, i primi di dicembre 2013 la benzina italiana era la più cara della Unione Europea con un prezzo alla pompa di 1,726 euro al litro e con una differenza rispetto al prezzo medio della UE di ben 27,4 centesimi.
COLPA SOLO DEL FISCO? – Secondo il CSP la colpa è da addossare principalmente al Fisco ma anche l’industria petrolifera e la distribuzione non sono da meno tenendo i prezzi troppo alti. Le vendite di carburanti sono destinate a calare ulteriormente, mettendo così in ginocchio le gestioni degli impianti italiani, che per oltre il 50% sono indebitate. A fine anno circa la metà delle stazioni di carburante rischieranno di chiudere a causa dell’andamento negativo del mercato.