La lotta nel mercato delle hatchback è sempre più serrata. La Volvo V40 alza l’asticella in fatto di sicurezza e offre ottime doti stradali. Col 1.6 turbo da 180 CV è anche piuttosto rapida.
Ci sono auto che cambiano la storia di tutto un marchio. La 850 ha segnato un punto di svolta per la Volvo, introducendo in un colpo solo la trazione anteriore e i motori a 5 cilindri. La station wagon, inoltre, è stata una vera icona di stile. Ma c’era una versione che stuzzicava gli appassionati, contraddistinta da due letterine magiche: T5. Il suo “cinque in linea” turbo, tutto in alluminio, pompava fino a 260 CV negli allestimenti R. Un signore molto distinto, che abitava nel mio stesso condominio, ne aveva una. Il giorno in cui la parcheggiò sotto casa per la prima volta, si trovò il mio naso di bambino spiaccicato sul vetro e sentì l’inevitabile supplica “Mi porti a fare un giro, per faaaavoreee?”. Ovviamente mi fece salire e, appena trovato un bel rettilineo, affondò il gas. Ecco, ho tre ricordi nitidi di quella macchina: la spinta infinita del motore, l’odore particolare della pelle e il cruscotto pieno di pulsanti. Appena salgo su questa Volvo V40, tento di trovare un parallelismo nei meandri della mia memoria. Il profumo della pelle è sempre quello e la plancia ha ancora un design caratteristico. Metto in moto e cerco l’ultima conferma dal pedale del gas, pur sapendo che dai tempi della 850 T5 sono cambiate un sacco di cose. Intanto questa Volvo ha perso un numero, ora si chiama T4, poi è scesa a patti con le normative antinquinamento e, infine, ha dovuto fare i conti con un mercato che ama sempre meno i modelli sportivi “duri e puri”.
Certo, il mitico 5 cilindri da 254 CV c’è ancora, ma finora era relegato nel cofano della Cross Country, ovvero la Volvo V40 in salsa SUV, accoppiato alla trazione integrale. Da qualche mese è disponibile anche sulla berlina, con la sola trazione anteriore. Inutile dire che non vediamo l’ora di provarlo. Ad ogni modo, la “nostra” T4, ha un 1.6 4 cilindri turbo da 180 CV che non sono proprio bruscolini. È un parente strettissimo dei nuovi Ford EcoBoost, come tutta l’auto, del resto. Infatti, la V40 nasce sulla piattaforma “C1” della Casa americana, la stessa della C30 e della penultima Focus. Quasi sicuramente sarà l’ultima Volvo ad avere qualcosa in comune con le Ford, perché nel 2010 i cinesi della Geely sono sbarcati in Svezia e hanno acquistato il pacchetto completo. In attesa di vedere le prossime svedesi figlie della globalizzazione, ci concentriamo su questa V40. Nel mare magnum del “segmento C” questa Volvo vuole essere la regina delle granturismo, aggiungendo un plus in termini di sicurezza che le altre devono ancora colmare. Un esempio? Se malauguratamente investite un pedone, dal cofano si aprirà un airbag per attutire il suo volo verso il parabrezza…
– Caratteristiche tecniche e rilevamenti cronometrici dell’auto
– La prova su strada e in pista
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