Da Akrapovič il segreto del titanio
Un viaggio nella dimensione tecnologica della metallurgia applicata nella officina del noto tuner sloveno Igor Akrapovič
Igor Akrapovič, “lo scorpione”: perché Akrap (in lingua slovena è il nome dello scorpione) non è soltanto un brand leader nel settore degli impianti di scarico, ma un appassionato, un pilota, un geniale maniaco, che dai primi finali per moto venduti nel paddock del motomondiale, è arrivato a produrre impianti di scarico per tuttim, anche per Porsche.
Il cuore pulsante dell’organismo produttivo del Marchio sloveno sta nella fonderia. Questo gioiello ingegneristico trasforma la lega di titanio per la medicina, per l’aeronautica e per produrre un semilavorato speciale, che serve per la composizione degli impianti di scarico. Lo stile generale del prodotto Akrapovič è sobrio, ma estremamente efficace. I finali in genere hanno una forma cilindrica ma schiacciata leggermente sui lati, in modo da offrire una sezione ovoidale; l’uso sapiente del carbonio ne aumenta l’appeal mentre il found, quasi vintage, lo scorpione stilizzato e l’onomatopeica irresistibile, hanno fatto breccia nel cuore degli appassionati. Ma la mistica, nel caso del mago sloveno, si amalgama con la tecnica, con un segreto intrinseco alla natura stessa del composto. Premesso che ogni fonderia conserva nelle mani di pochissimi l’alchemica soluzione per la lega prodotta, la nostra curiosità si ferma al nocciolo del problema…
Il resto dell’interessante servizio su Igor Akrapovič e la sua rinomata officina è su Elaborare 186.
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