Cuore di ferro!

Un excursus intenso e puntuale nell’intervista sulla vita di un grande meccanico e preparatore italiano che ha fatto del tuning un’arte

Romeo Ferraris, classe 1937, milanese “de Curs Sempiùn”, di quella Milano intorno alla Fiera, dall’Arco della Pace al Monumentale, intorno a viale Certosa e alla Bullona, la deliziosa stazioncina liberty dalla quale partivano e arrivavano le “macchine a vapore”.

Tutto è ancora lì dove era. E’ cambiato il mondo attorno, ma questi cardini della toponomastica meneghina significano “motori” e “Milano”. La Milano degli Ascari, quella della Fiera Campionaria, di Dorino Serafini, della RAI e, più recentemente, dei Koelliker, della Numero Uno, di Achilli Motors e di Domenico Pettinari. Un “tourbillon” di volti, situazioni e voci che si affollano nella memoria in ordine sparso; ebbene, è a questa meravigliosa storia della Milano “ad ingranaggi” che appartiene Romeo Ferraris. Lo “spiritello” della velocità lo intrappola da bambino, quando con il monopattino a cuscinetti scendeva dal Ponte della Ghisolfa con gli amici, a inebriarsi oltre il vento. Ma il “sangue non è acqua” e, in qualche misura, le figure forti e oneste del nonno, capofficina FIAT, e di Mario, il padre meccanico, lo hanno ispirato…

Il resto dell’articolo-intervista con Romeo Ferraris è su Elaborare 185.

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