Come Quentin Tarantino, sono un grande fan dei “poliziotteschi” anni ’70, quelli con Maurizio Merli e Tomás Milían, quelli delle finte scazzottate e delle “strappone” in minigonna sempre prese come ostaggio nel corso di una sanguinosa (o sugosa, visto che abbondava la passata di pomodoro) rapina al supermercato. Ma le scene che più mi piacevano erano gli inseguimenti: la perla di ogni genere poliziesco che si rispetti!
Mi chiedevo sempre come faceva una vecchia 1.100 in “Banditi a Milano” a seminare un’Alfa Sprint 2.600, o quanto olio consumasse una Giulia Super costantemente inseguita da una nuvola di fumo azzurrognolo in quelle scene velocizzate in cui le vecchiette con la busta della spesa correvano più forte di Mennea a Città del Messico. Le mie italiane preferite dell’epoca sono la Giulia GT e la Fulvia Coupé e, se nel 1970 avessi avuto 25 anni, avrei avuto una di quelle, magari carrozzata da Zagato. Per quanto ami l’Alfa Romeo, dal punto di vista tecnico e stilistico, la Fulvia non era da meno.
I tre esemplari del nostro test, curati dallo specialista Ezio Campoli, sono una 1.300 HF, una 1.600 Fanalone (oggi quotata oltre i 50.000 Euro) e una 1.600 HF Corsa seconda serie. Tutte e tre sono elaborate…(Elaborare 182–LINK QUI —)
Tra storia e tecnica – Quando la Lancia nel 1965 presentò la Fulvia Coupé, per la quale il designer Piero Castagnero si ispirò nientemeno che alle eleganti linee di un motoscafo Riva, fece quello che le riusciva meglio: realizzare una macchina con delle caratteristiche tecniche innovative, di grande eleganza e in grado di convincere la gente della necessità di una nuova auto anche se così non era… proprio come non succede oggi! L’adozione della trazione anteriore non era dettata da semplici ragioni economiche, ma da una scelta tecnica alternativa: un motore anteriore piccolo e compatto, montato longitudinalmente a sbalzo sull’asse anteriore in una posizione quasi innaturale, ma capace di assicurare un handling e un’esperienza di guida unica.
La Fulvietta fu il punto di rottura tra alfisti e lancisti, tra quelli che preferivano la trazione al retrotreno e quelli che esaltavano le doti di un’anteriore di qualità. Ma come può quest’ultima comportarsi come una posteriore, con il muso che tiene la corda e il retrotreno che scorre in modo sempre e facilmente gestibile? Basta alzare il cofano della Fulvietta per…(Elaborare 182–LINK QUI —)
(di Pierluigi Mancini)
Il resto dell’imperdibile speed test con la Lancia Fulvia Coupé è su Elaborare 182. (Elaborare 182–LINK QUI —)
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