Legend Cars: telaio tubolare motore Yamaha 1.300 cc e cambio sequenziale a 5 marce; direttamente dalla terra dei cow boy, ecco un nuovo capitolo dello spirito selvaggio e adrenalinico made in USA. Sbarcate in Italia al Motodromo di Castelletto di Branduzzo, siamo andati a provarle!
Le leggende made in USA sono sempre speciali. Hollywood e Far West a parte, anche il mondo dei motori d’Oltreoceano ne ha sempre sfornate delle belle: dai monster truck alle gare delle Nascar sugli ovali ad alta velocità, passando per le Drag Race, le Indy Car, il Supercross e le imprese sul lago salato di Bonneville. Il comune denominatore è sempre lo stesso: la voglia di eccedere, divertirsi e fare spettacolo, al grido “poca tecnica ma tanta sostanza!” Questa volta però lo Zio Sam ci ha stupito: perché invece di proporci un’ennesima esagerazione basata sul concetto che tutto ciò che è più grande è anche più bello, dagli hamburger ai motori, le Legend Cars di esagerato hanno soltanto la semplicità e il divertimento, mentre da tutti gli altri punti di vista, costi, pesi, dimensioni e velocità, sono decisamente a misura d’uomo e di portafoglio. Che di questi tempi non è poco!
Ad armi pari – Le Legend cars hanno tutte il medesimo telaio, disponibile con i roll bar in versione Sedan per le carrozzerie lunghe e Coupé per le carrozzerie corte, abbinato a gomme, sospensioni e freni identici per tutti. Stesso discorso per il motore, da sempre un Yamaha 1300 di origine motociclistico, derivato dalla versione raffreddata ad aria della Yamaha XJR degli anni ’90; è completo del suo cambio sequenziale a 5 marce al quale viene apportata la modifica della retro oltre che della trasmissione cardanica, visto che ora viene montato longitudinalmente, con l’albero motore quindi parallelo alla direzione di marcia. La carrozzeria e il roll bar nascondono bene il pilota, ma lasciano intravedere tutto il resto. Sotto lo smilzo cofano in fibra, è visibilissima la testata DOHC del quattro cilindri giapponese con i carburatori che spuntano sul lato destro, il monoblocco al centro e i cilindri con le tipiche alette di raffreddamento inclinati a sinistra. Attraverso i finestrini è ben visibile invece il telaio made in USA e il robusto roll bar, con il vano posteriore protetto dallo sportello del cofano, che ospita il ponte rigido, il differenziale e il serbatoio della benzina, disponibile in versione normal o endurance.