Con questa tecnica si può eseguire “facilmente” un curva di 180° (U) sopra i 100 km/h. L’origine di tale tecnica è da attribuirsi al paese del Sol Levante (Giappone), che nella sperimentazione di motori da competizione e trazioni 4X4 sempre più orientate alla trazione posteriore, incominciarono ad eseguire curve e slalom in maniera sempre più veloce. La base di questa tecnica di guida (ed è anche il modo più facile per eseguirla) è l’uso del freno a mano utilizzato all’inbocco di una curva stretta a velocità considerevolmente alte. La seconda (e più difficile) tecnica del drifting, consiste nell’entrare in curva a velocità ancor più elevate ma a giri altissimi (in modo da avere sempre a disposizione tutta la potenza del motore) circa a 45° rispetto l’angolo di curva, lasciando slittare le ruote posteriori (e parzialmente anche quelle anteriori se state usando un 4X4) e bilanciare la sterzata in modo tale da uscire in parallelo al rettilineo o cambio successivo alla curva. A diversi anni dalla nascita del Drifting, oggi si possono contare oltre 200 competizioni internazionali (tra le quali circa 150 in Giappone) nel solo utilizzo di questa tecnica.
BMW turbo elaborata con motore Volvo che drifta
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