Continental rivoluziona i test di frenata
Elaborare ha visitato il Contidrom di Hannover in Germania, quartiere generale del famoso marchio tedesco di pneumatici, per mostrarci orgogliosamente il nuovo gioiello tecnologico. Si tratta del primo impianto al mondo completamente automatizzato per i test di frenata al coperto, il cosiddetto AIBA, ovvero “Automated Indoor Braking Analyzer”, che si trova all’interno del mega centro di prova con piste esterne per prove di ogni tipo.
Una sigla che racchiude in sé un’innovazione tecnologica che cambierà il modo di testare e progettare i pneumatici. Una vera rivoluzione che porterà grandissimi vantaggi nello sviluppo e nella ricerca grazie alla completa ripetibilità dei test. Uno dei più grandi problemi per le case di pneumatici sono le variabili con cui sono costretti a lavorare per effettuare i test di pneumatici. Temperatura dell’aria, dell’asfalto, umidità e pressione così come il vento, variano costantemente all’aperto, rendendo i test comparativi sempre più difficili. Ecco quindi la genialità del progetto Continental: costruire una struttura al coperto per i test di frenata, termoregolata sia per la temperatura dell’aria che dell’asfalto, e affidata ad un pilota automatico che elimini qualsiasi tipo di errore umano. In questo modo è possibile ripetere le prove all’infinito (possono effettuare 100.000 prove l’anno, 24h su 24h, 365 giorni l’anno!) mantenendo fisse le suddette variabili e concentrandosi solamente sulle performance del pneumatico.
Come avvengo i TEST di FRENATA presso l’AIBA – Tutto si svolge al chiuso, dentro il capannone al coperto e termoregolato. Continental ha predisposto una Golf VII collegandola ad un binario con motore elettrico sia per il “lancio”, sia per il recupero e la preparazione del test successivo. Una volta scagliata a circa 120 km/h il pilota automatico è pronto per la prova di frenata, che sul bagnato viene effettuata a 80 km/h, mentre su asciutto si effettua a 100 km/h. Il sistema modulare studiato da Continental consente di cambiare il nastro di asfalto lungo 75 metri a proprio piacimento e permette di effettuare test sul bagnato, sull’asciutto e sul ghiaccio in un’apposita sezione separata. Autoproducendo la striscia di asfalto, i tecnici Continental possono testare su superfici più o meno rugose e più o meno gommate, potendo così ricreare tutte le condizioni possibili e immaginabili. I nastri di asfalto vengono “stoccati” e preparati in una zona speciale in cui si porta la piattaforma alla temperatura prefissata per il test. Attraverso un complesso sistema poi si spostano le piste e si prepara quella predisposta per la prova.
Per saperne di più e capire meglio i vantaggi di un sistema di questo tipo ne abbiamo parlato con Alberto Bergamaschi Press & PR Manager di Continental Italia.
D: Qual è stato il motivo che ha spinto Continental a creare un impianto per test di frenata al coperto?
R: Continental è da sempre molto sensibile al tema della sicurezza e da sempre la Casa di pneumatici “best in braking”. Per noi quindi è un must poter offrire spazi di frenata ridotti in ogni condizione. Ed è per questo che abbiamo realizzato un impianto così tecnologicamente avanzato, per poter migliorare ancora le nostre performance tanto sull’asciutto, quanto sul bagnato e sul ghiaccio.
D: Quali sono i punti di forza del nuovo AIBA?
R: Sicuramente la precisione e la completa riproducibilità delle prove, anche a distanza di tempo. Quando si effettuano test comparativi tra un pneumatico e l’altro, una delle maggiori variabili sono le condizioni ambientali. In pochi minuti può cambiare la temperatura, l’umidità, anche solo il vento; con una struttura indoor così moderna e tecnologica tutti questi fattori sono controllati, regolati e preimpostati a priori. Inoltre l’automatizzazione della frenata con un robot e il classico sistema ABS ha eliminato anche il fattore umano e l’errore legato alla prova. Un tester, per quanto bravo e allenato, non può ripetere una sessione di frenate premendo il freno sempre con la stessa efficacia. Il robot si! Frenerà sempre con la stessa intensità e nello stesso punto eliminando un’altra variabile, e permettendo un test sempre con uno scarto di errore infinitesimale.
D: In ottica di sviluppo cosa cambierà?
R: Eliminando i fattori esterni si può avere una massima precisione nella prova e concentrarsi maggiormente sullo sviluppo della tecnologia. In questo modo anche una minima variazione in fase di test (positiva o negativa che sia) può essere imputabile solo alla modifica operata sul pneumatico. Si potrà arrivare ad un pneumatico eccellente in frenata “come valore assoluto” con dei tempi di “messa a punto” del pneumatico drasticamente ridotti.
Guarda il Video del test di frenata automatizzato da Continental
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