Tecniche di guida su Elaborare di maggio

Velocità e spazi di frenata
di Nicola Tesini

Alzi la mano chi nella propria vita nn ha provato, anche per un breve istante, l’estasi della velocità. Tutti, chi più chi meno, siamo stati sedotti dal movimento… fin da piccoli! Dal triciclo alla bicicletta, la sperimentazione di quello spazio percorso in un certo tempo ci ha affascinato ed esaltato, non senza conseguenze: piccoli incidenti, cadute. Anche correndo a piedi misuriamo questa emozione celebrando chi, ocome nello scatto sui 100 metri, raggiunge primati cronometrici di estremo valore.

Esiste poi un concetto di velocità che non è misurabile con precisione ma nasce da soggettive valutazioni, la cosiddetta “percezione della velocità”. Per capirci meglio, immaginiamo di procedere a 90 km/h su un’autostrada a quattro corsie; la sensazione che avremo sarà quella di andare molto piano. Ma se la stessa velocità la impostiamo su una strada extraurbana, stretta e magari fiancheggiata da un lungo corridoio di platani, l’impressione sarà totalmente opposta: ci sembrerà di andare veloci!

Stesso discorso per il rumore (su un’auto silenziosa la nostra percezione della velocità sarà diversa rispetto a una vettura dal rombo generoso) e il vissuto in base allo stato d’animo (per esempio, se abbiamo o non abbiamo fretta). Un insieme di circostanze che presumono da parte di chi guida una certa padronanza delle proprie sensazioni/emozioni, oltreché una buona capacità di controllo e reazione al comportamento dell’auto e alle situazioni estreme o di emergenza.

L’articolo completo si trova su Elaborare di maggio 2012

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