L’invasione dei 4×4, per queste nozze d’argento del raduno dei record di Gradisca, è iniziata il sabato pomeriggio, 5 dicembre, con il parcheggio dei 4×4 che per primi avevano raggiunto Gradisca provenienti da ogni parte d’Italia e dai Paesi della Mitteleuropa. Alla sera, non meno di 400 fuoristrada avevano già occupato gli spazi dell’ampia piazza centrale di Gradisca. Poi all’alba di domenica, anche le vie laterali si riempivano di ogni spazio utile dove parcheggiare i 4×4. Alle 8 precise, il Consigliere regionale Roberto Asquini (da sempre grande sostenitore del mondo off-road) ed il Sindaco della Città Isontina Franco Tommasini, tagliavano il nastro inaugurale dando il via alla partenza dei 673 fuoristrada. Sulla rampa, a scandire le partenze e fare immagine alle foto di rito, Athina Covassi, Miss Italia Miluna 2008. Per prime partivano le Cayenne di Porsche Italia, quindi i veicoli istituzionali di Polizia e Carabinieri, quelli dei colleghi della Slovenija, le varie ambulanze 4×4 ed i mezzi della Protezione civile; a seguire tutti gli altri fuoristrada a creare lunghi serpentoni che piano, piano guadavagnano strade sterrate e greti dei torrenti suddivisi in due tracciati, uno per i veicoli tipo suv ed uno per i 4×4 più attrezzati. Mentre il percorso base non poneva alcuna difficoltà ai veicoli che l’avevano scelto, quello con le varianti impegnative proponeva la difficile risalita dei greti dei torrenti attraversando guadi e ghiaioni; non pochi 4×4 venivano risucchiati dal fondo ghiaioso e dai rivoli d’acqua, limpida sì ma anche con corrente tale da mettere in crisi i meno esperti. Dall’alto vigilava l’elicottero dell’organizzazione. La prima sosta si aveva a Tapogliano presso “Amici della Terra” ma non tutti i 4×4 riuscivano a raggiungerla, proprio a causa della notevole difficoltà del primo tratto di percorso; un’altra sosta, comune per entrambi i percorsi, era prevista presso l‘azienda Bosco in centro a Clauiano, uno dei borghi più belli d’Italia. Dopo il ristoro curato come sempre da “Cinel”, il percorso “hard” proponeva altre risalite dei torrenti, la palestra ideale per gli amanti del 4×4; guadi, fangaie, ghiaioni a fondo cedevole, rampette per guadagnare piste non allagate … un pò di tutto per far correre in libertà i cavalli dei propri 4×4. Un’altra sosta dava un pò di respiro ai motori, quella tradizionale presso la trattoria Solder (ex Tilatti). Il percorso, quindi, riprendeva con due direzioni, quella più turistica, molto panoramica verso Castelmonte con un’ulteriore sosta ristoro a Scriò presso il “Granatiere” e quella più impegnativa con altre discese di torrenti. Prima del buio era possibile effettuare l’ultimo guado profondo, riservato ai veicoli più preparati perché molto profondo. Alla fine della giornata, i partecipanti facevano rientro a Gradisca per ritirare la foto ricordo fatta sulla rampa di partenza ed un trofeo per la partecipazione. La conclusione della giornata si aveva presso la sala Bergamas dove venivano premiati i migliori nelle “prove culturali 4×4” con vari premi offerti dagli sponsor: Porsche, Mobil 1, Michelin, Monster Energy, Dentesano salumi, Planet off-road, Autoshop. Vincitore della prova risultava Sergio Urbani, un veterano del raduno che precedeva Francesco Facile. Venivano, quindi, premiati anche i club partecipanti con il maggior numero di iscritti. Al primo posto (ma fuori classifica premi) si posizionava il GFI con 34 fuoristrada; al secondo, con 28 equipaggi, il “Leonessa 4×4” che, in quanto club ospite, veniva premiato come vincitore del raduno con il Trofeo Porsche consegnato direttamente daBarbara Calore del Marketing Porsche Italia. Al terzo posto si classificavano USM Adventure Team con 24 equipaggi; quindi, a seguire nell’ordine Jambo club, A-Team, Gaute da Suta, Mad for Land, I Fuori di Strada, 4×4 le Volpi. Per la classifica del gruppi esteri, al primo posto si posizionava il club sloveno 4×4 Wine Ton con 7 equipaggi precedendo GWC Svizzera, 2 atmostere Slovenija, Jeep club Brda Slovenija, The Dirty Devil Drivers Austria e Off-road Freude Germania. Tra i partecipanti provenienti da più lontano vanno ricordati Claudio Minauda da Ragusa, Mele e Matrone dalla Sardegna mentre il più “veterano” era Giuseppe Gustin del 1930.
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