Auto DAKAR MINI leader

DAKAR 2014 Auto – Nuovo scossone nella classifica generale. Sainz (Buggy SMG), leader dopo quattro tappe, cede di schianto nella quinta, da Chilecito a Tucuman, dopo alcuni errori di navigazione che lo hanno portato ad accumulare un ritardo di un’ora nei confronti di Nani Roma, ora al comando della classifica e vincitore della quinta frazione.
Tra l’altro lo spagnolo, ex campione dei rally, ha pagato anche una penalità di un’ora che la direzione gara aveva deciso di infliggergli per aver mancato un punto di controllo. Sainz però si riscatta parzialmente con il successo nella settima frazione, con arrivo a Uyuni, rifilando 4’24” alla Mini di Nasser Al Attiyah, 7’04” a quella di Stephane Peterhansel e 8’56” a quella del leader Nani Roma.
Il francese campione in carica, invece è stato il vincitore autoritario della sesta tappa, quella da Tucuman a Salta. Per lui si è trattata anche della 63esima vittoria alla Dakar, record eguagliato che in precedenza apparteneva al camionista Vladimir Chagin.
Con questa affermazione il portacolori Mini All4 Racing Bmw si attesta al sesto posto della classifica a circa 30 minuti dal suo compagno di squadra Nani Roma. Al bivacco di Salta, inoltre, ha fatto visita alla carovana il pluricampione dei rally Sébastien Loeb, ufficialmente per visionare un nuovo tracciato che nella prossima stagione si troverà ad affrontare per il WTCC. La vigilia della settimana tappa, da Salta a Uyuni, è stata caratterizzata dalla paura sulle abbondanti precipitazioni cadute sul bivacco di Salta. Non solo la pioggia ma anche la temperatura atmosferica ha avuto un netto crollo, basti pensare che in una sola notte è crollata da 50° a 18°. Nell’ottava tappa, con arrivo a Calama ed approdo in Cile, da registrare il primo successo di Nasser Al-Attiyah, in questa edizione della Dakar ed alla guida di una Mini. Il pilota del Qatar ha avuto la meglio sul suo caposquadra Stephane Peterhansel che, con questo secondo posto, continua così a rosicchiare minuti al leader Nani Roma, sesto al traguardo nell’ultima tappa disputata.
Auto Dakar 2014 classifica provvisoria 8° giorno
1) Roma/Perin (Mini) 29.46’08”
2. Peterhansel/Cottret (Mini) +23’46”
3) De Villiers/Von Zitzewitz (Toyota ) +48’25”
4) Terranova/Fiuza (Mini) +51’55”
5) Al-Attiyah/Cruz (Mini) +1.09’05”
6) Sainz/Gottschalk (Buggy SMG) +1.43’59”
7) Holowczyc/Zhiltsov (Mini) +2.29’22”
8) Dabrowski/Czachor (Toyota) +2.47’08”
9) Lavielle/Garcin (Haval) +3.14’43”
10) Malysz/Marton (Toyota)+3.27’35”


PANDAKAR – Continua la bella avventura della piccola e grande PanDAKAR, la corsa dal racconto del Team Orobica Raid:
5° tappa: Chilecito – Tucuman : Si parte con la tappa più lunga e, nel briefing precedente la partenza, descritta come la tappa più dura in assoluto. La tappa è divisa in due tronconi. Simonila illustra nei dettagli a Giulio e Antonio, mettendo in evidenza i pericoli ed elaborando la strategia da applicare. E poi via da Chilechito per una giornata davvero memorabile dove il team tecnico con il Daily e Trakker affronta un percorso impegnativo con off road e talvolta anche guadi, con un occhio all’andamento della gara, seguita via internet. La tensione e attesa di notizie è sempre alta. Giunti al bivacco, finalmente arrivano le news. Ci sono dei problemi: il cuscinetto reggispinta della frizione della Panda preoccupa Giulio che sta per entrare nella seconda speciale. Simon, Dario e Luca sul Daily ripartono subito dal bivacco per raggiungere la Panda fino alla speciale. Un viaggio duro, tutto in fuoristrada sulle montagne dove si corre la speciale. Sono ore di ansia e di impegno totale, la Panda è raggiunta quasi all’alba. Scatta subito l’assistenza, bisogna portarla al bivacco. Il che ha tutta l’aria di un altro piccolo miracolo da aggiungere al capolavoro di maestria di guida di Giulio ed Antonio.Una volta al bivacco c’è giusto il tempo di completare i lavori sulla Panda e ripartire subito. Dormire, mangiare e farsi una doccia in questo momento non rientrano nella lista delle priorità. Il Team PanDAKAR riparte, pronto come sempre a tutto.

6° tappa: Tucuman – Salta. La sesta tappa della Dakar si presenta apparentemente più facile delle ultime due ma la partenza dal bivacco avviene solo pochi minuti dopo il rientro dalla lunghissima tappa precedente, e non c’è dubbio che le condizioni non siano proprio ottimali. La Panda si porta dietro anche un problema alla frizione non completamente risolto, regalo della penultima tappa, e l’equipaggio sa di dover partire con la Panda che mostrerà qualche limite. Ma il team non è spaventato, e come sempre si adatta e guarda avanti. La PanDAKAR è attesa da due speciali intramezzate da una neutralizzazione. Nel primo tratto la sabbia la fa da padrona ma la Panda si difende bene e riesce a uscirne indenne e senza forature: un record!Simon, Luca e Dario a bordo del Daily, come sempre fedele accompagnatore della Panda, la raggiungono prima dell’entrata della seconda speciale per un controllo veloce per incitare Giulio e Antonio. Come tutto il team PanDAKAR, Simon è emozionato: “Sembra di rivivere i mitici anni della Lancia vittoriosa nei rally. Anche allora i meccanici seguivano le vetture sempre e ovunque prima e dopo le speciali. Vogliamo bene tutti ad Antonio e Giulio ma soprattutto alla nostra Panda che proprio vogliamo vedere sempre in marcia!” L’assistenza rientra al bivacco e inizia l’attesa dell’arrivo della PanDAKAR al bivacco di Salta. Ed eccola, finalmente. L’emozione al traguardo è palpabile, lo stesso pensiero si forma nella mente di tutto il team: un traguardo come questo, metà Dakar portata a compimento, sa di impresa. Il team ci ha sempre creduto – qualcuno dubitava, ma pazienza – e ora è tempo di sognare un nuovo traguardo.

7° tappa: Salta – Uyuni. Quella di ieri è stata un’ottima tappa. La Panda è arrivata al bivacco molto, molto infangata, segno di un percorso duro che, come immaginavamo dopo la pioggia di due giorni fa, è stato compromesso dal fango. La Panda ha fatto un lavoro ottimo ed è subito finita nelle mani dei meccanici perché comunque la tappa ha portato con sé un problema di semiasse – il sinistro, che è uscito ma è stato subito riparato – un perdita di olio dal cambio e due gomme forate. In sostanza, tappa impegnativa nonostante l’organizzazione della gara sostenesse il contrario. L’alta quota non ha compromesso il rendimento del motore: il 1.9 Turbodiesel della PanDAKAR lavora bene, spinge e non decade mai. Una giornata come questa è una vera iniezione di fiducia: il team ha bisogno proprio di questo, di fare il pieno di consapevolezza e fiducia nei propri mezzi e uomini per affrontare le tappe dure che verranno, come quella nel deserto di Atacama che li aspetta nei prossimi giorni in Cile.

8° tappa: Uyuni – Calama. Tantissimi chilometri. La Speciale per i concorrenti inizia dopo 400 chilometri di trasferimento verso il Cile, mentre le assistenze devono percorrere 600 chilometri che comprendono anche il passo di Jama che porta in Cile. La Panda scappa dal bivacco di Salta al mattino presto, subito dopo le sei, verso un’altra giornata di fatica e di passione. Anche il Daily e il Trakker lasciano tempestivamente il bivacco per il lungo trasferimento che toccherà le Ande e li porterà a quota 4500 metri sul livello del mare. Il briefing ha dato notizie confortanti e tutto il team parte fiducioso. È da un viaggio come questo che si capisce una volta di più perché la Dakar sia una gara unica, oltre che un’impresa faticosa: raggiungendo le Salinas Grandes sui passi andini per valicare il confine tra Argentina e Cile si incontrano paesaggi di rara bellezza selvaggia, capaci di dare conforto e sollievo dalle grandi fatiche di questi giorni di gara. Il deserto arido e i corsi d’acqua che improvvisamente si svelano sono visioni che riempiono gli occhi di bellezza e lasciano letteralmente estasiati. Il team di assistenza però non può distrarsi troppo: il viaggio prosegue, l’attenzione sempre rivolta agli informatori sull’andamento della speciale per la Panda e per i camion che la seguono silenziosi e indispensabili. Salire su questi picchi significa affrontare strade e piste che sembrano scale, talvolta molto ripide e impegnative. Quasi al culmine di una di queste piste il Daily soccorre il suo fratellino in panne del team De Rooy. La Dakar è anche questo, i momenti di solidarietà, momenti topici e significativi che trasformano una gara in un evento unico nel suo genere. Si riparte, e in poche ecco il bivacco di Calama, in Cile, dove una sorpresa piacevolissima attende l’assistenza: la Panda è già arrivata! Anche oggi la PanDAKAR ha portato a termine la sua missione, anche se Giulio chiosa: “Non è stato facile oggi: ho preso un colpo sull’anteriore sinistro e rovinato il paraurti. Per noi è sempre difficile perché il passaggio di molti concorrenti prima di noi danneggia irreparabilmente la pista e ci rende la vita molto dura”. Ma la Panda continua a stupire e a far sognare tutti. Simon a sera raduna gli equipaggi, si decide la strategia del giorno seguente in base alle informazioni raccolte pochi minuti prima al briefing. L’avventura continua, il team PanDAKAR non si arrende: oggi l’attende la nona tappa, e il deserto pieno di Atacama verso Iqique. L’azzurro del mare farà la sua comparsa oggi per la prima volta. Iquique è una delle tappe classiche della Dakar in Cile e il bivacco è proprio a pochi passi dal mare, che si intravede sullo sfondo dei tendoni. L’arrivo al bivacco, al traguardo, è uno dei più suggestivi dell’intera competizione. In più, quest’anno c’è una novità. In passato i veicoli in gara scendevano da una ripida discesa proprio di fronte al bivacco, e per un solo anno scesero da un’altra discesa, sempre molto ripida, accanto al bivacco. Domani, per la prima volta, affronteranno la discesa che si trova in mezzo alle due già testate: l’organizzazione parla di una inclinazione del 30 per cento e sconsiglia a tutti di toccare i freni, onde evitare cappottamenti in avanti. Lo spettacolo è assicurato, soprattutto per l’arrivo dei due ruote motrici. E come premio finale, lo spettacolare panorama sull’Oceano Pacifico.


Loeb e Carlos Sainz
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Informazioni PERCORSO Dakar 2014 Argentina-Cile QUI LINK
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