Italian Baja a Pordenone festa brasiliana con l’enigma russo del numero 38
Trionfo assoluto di Reinaldo Varela su Overdrive proto. Secondo il polacco Holowczyc su Mini All 4. Gadasin della G-Force non va a podio. Colpi di scena in verifica tecnica per il team G-Force Motorsport. Brillano le Suzuki Grand Vitara con Codecà.
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—- di Giovanni Mancini —–
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PORDENONE 2013 – E’ doppia la festa brasileira alla ventesima edizione dell‘Italian Baja, la maratona del Cross Country Rally di Pordenone disputato sotto un cielo incerto ma senza pioggia. Trionfo assoluto di Reinaldo Varela su Overdrive proto. Secondo il polacco Holowczyc, pilota competitivo ma condizionato nell’azione dai postumi di un incidente subìto alla precedente Dakar, e rallentato nella conduzione della Mini All4 Racing. Per vincere la ventesima Baja pordenonese Varela ha anche dovuto piegare la coriacea resistenza del russo Gadasin, fermato quando era al comando per rottura dei freni (esplosione del disco) del suo proto G-Force. Terzo al traguardo s’è piazzato l’esperto e veterano francese Schlesser con il buggy di sua costruzione. Marcos De Moraes si è imposto nella classifica T2. Codecà e Pajer portano la Suzuki sul gradino più alto del podio della gara della serie Tricolore ACI. Carmine e Lucio Salvi bene nel T2 mondiale con un quinto posto assoluto, ma sono primi nel T2 nazionale con il Mitsubishi Pajero della Ralliart. Ad Andrea Lolli e Sonia Forti va la prima prova del Suzuki Challenge. Gazzetta e Pizzato primi del TH con il Suzuki Vitara.
“Solo” al quinto posto assoluto la prima auto del Team G-Force Motorsport con NOVYTSKYI BOGDAN su Proto Nissan
REBUS 38 – Una gara iniziata con il colpo di scena in sede di verifiche tecniche per l’equipaggio russo della G-Force Motorsport (sulla foto sopra con il numero 205 quinto classificato NOVYTSKYI BOGDAN della G-Force) portacolori della Gazpromneft, azienda russa sponsor con il marchio G-Energy, russa settore petrolifero arrivata a Pordenone con una delegazione di oltre 40 giornalisti russi, croati, serbi ed italiani, oltre ad un lancio nazionale sul mercato del nuovo lubrificante “G-Energy” per motori ad alte prestazioni.
Boris Gadasin titolare e pilota della squadra russa G-Force Motorsport, squadra vincitrice del Bajalo scorso anno con Vasilyev e Yevtyekhov, anche quest’anno arrivava a Pordenone con il desiderio di vincere l’assoluta. Ma il suo entusiasmo è stato spento subito in sede di verifica tecnica il venerdi quando il commissario tecnico Fia (dal belgio) contestava la flangia del motore da 38 mm e ritenendo che così l’auto non poteva partecipare alla gara.
“Noi siamo anche costruttori delle nostre macchine – ci dice sfogandosi Boris Gadasin – ed anche quest’anno abbiamo preparato scrupolosamente i nostri proto, informandoci bene sul regolamento tecnico Fia del Mondiale Cross Country Rally senza lasciare nulla al caso. Volevamo fare le verifiche dal giovedi, ma ci dicevano che non era possibile e bisognava farle il venerdi. Il venerdi ci contestano le misure della flangia da noi montata sull’aspirazione del motore da 38 mm e ci dicono che non sono quelle regolamentari. Non otteniamo alcun documento scritto. Non volevano far proprio partire le nostre tre vetture. Noi avremmo voluto presentare una protesta ufficiale ma nessuno ci diceva a chi presentarla. Per questo abbiamo perso due ore fatali con la scadenza dei tempi previsti per poter fare le verifiche tecniche. Alle 15.00 non c’era nessun commissario CT, alle 15.50 non c’era ancora nessuno. Poi abbiamo portato via le auto. Quando siamo tornati il CT ci chiedeva se avessimo cambiato la flangia, ma noi abbiamo risposto che non potevamo farlo. Abbiamo cercato di parlare con i commissari sportivi chiedendo lumi. Il direttore di gara non dava il permesso di partire perché non avevamo passato le verifiche, come se avesse ricevuto solo una telefonata dai commissari tecnici senza che vi fosse qualcosa di scritto.
Alla fine dopo tanto stress per noi e per tutto il team ci hanno fatto partire partire rimettendo sub-giudice il risultato della gara. Non è colpa degli italiani sicuramente, l’organizzatore ci è stato molto vicino trovandosi anche lui in mezzo a questa situazione. Non sapevamo ne chi ne perché ci impediva di partire allo start. Sappiamo soltanto che la nostra vettura correva per il podio contro BMW e Toyota. Altre auto del 2009 avevano le stesse dimensioni della flangia da 38 mm, come per esempio Zapletal , anche lui con una flangia da 38 mm. Ci hanno detto che potevamo vincere l’appello immediatamente se facevamo ricorso tecnico contro un altro equipaggio. Ma questo non lo abbiamo voluto fare, non ci sembrava bello.
Il trattamento che ci è stato riservato ci ha messo veramente in difficoltà. Ci siamo rivolti alla FIA ed alla FIA Russa”.
Terzo posto per l’immortale leone francese Jean Louis Schlesser
LA GARA – Il Baja è una gara tutta da vedere e da gustare dal vivo lungo le prove speciali, i guadi profondi divorati dai mostri sacri, salti da oltre 20 metri e motori da 8.000 cc che urlano lungo il letto asciutto del fiume Tagliamento. La prima volta è sempre qualche cosa di magico e indimenticabile.
Quest’anno trionfo inaspettato dei brasiliani Reinaldo Varela e Gustavo Guglielmin su Overdrive Proto motorizzato Lexus. L’equipaggio carioca ha concluso la gara nel tempo totale di 3h42’11’’, precedendo il secondo di soli 12’’ il polacco Krzysztof Holoczyc (primo nel 2010) navigato dal tedesco Andreas Schulz, su Mini All4 Racing, ovvero l’arma Bmw per il fuoristrada. Terzo posto per l’immortale leone francese Jean Louis Schlesser (nato a Nancy, 12 settembre 1948) assieme al russo Zhiltsov Konstantin su Original Buggy, a 7’34’’ dalla vetta. Giù dal podio i polacchi Adam Malysz e Rafal Marton con un altro veicolo Overdrive Racing, a 8’26’’ da Varela, bravi a tener dietro il Nissan G-Force Proto degli ucraini Bogdan Novytskyi e Roman Polishchuk. Tutti stranieri gli equipaggi fino alla decima posizione, confermando la tradizione del dominio stranieri all’Italian Baja, con una sola vittoria italiana – quella di Franco Germanetti navigato da Philippe Rey nell’anno 2000 – nei vent’anni della competizione che ha fatto di Pordenone un’autentica e riconosciuta capitale mondiale del fuoristrada. Ma l’undicesimo posto assoluto, primo degli italiani, è una grande soddisfazione per il pluricampione Lorenzo Codecà affiancato da Erika Pajer, la navigatrice di Cordenons che l’ha sapientemente accompagnato sul percorso, perché gli fa iniziare nel migliore dei modi l’ennesima caccia allo scudetto.
Andreas Schulz, terzo assoluto su Mini All4 Racing
GARA AUTO – Ieri nella terza tappa Varela ha siglato subito il miglior tempo nella frazione di “Rauscedo”, portando a 38’’ il vantaggio su Holowczyc e a 3’30’’ quello su Schlesser. Poi è salito in cattedra Boris Gadasin (G-Force Proto), ormai libero da pensieri di classifica dopo i guai di venerdì e sabato, smanioso di dimostrare che avrebbe potuto vincere il suo quarto Italian Baja. Lo “zar” è risultato il più veloce nei rimanenti tre settori selettivi, con Holowcyz sempre vicino nel tentativo di rosicchiare il vantaggio di Varela: 2’’ recuperati nel secondo e terzo settore di giornata, 19’’ nel quarto e ultimo, chiudendo a soli 12’’ dal vincitore. Doppia festa brasileira perché nel T2 la vittoria è andata a Marcos De Moraes e Carlos Prates davanti ai portoghesi Romulo Branco e Joao Serodio, equipaggi di R Team Ralliart Italia (che l’anno scorso aveva portato anche Varela all’Italian Baja). Terza posizione tra i veicoli di serie per gli spagnoli Xavier Foj e Ignacio Santamaria, con il Toyota Land Cruiser che ha sperimentato la tenuta dei pneumatici Cooper su di un tracciato molto duro.
Quinti assoluti e primi italiani nel T2 i fratelli Salvi, con Carmine alla guida del Mitsubishi Pajero della Rally Art. Lo abbiamo visto in grande forma, molto veloce soprattutto nella seconda parte di gara.
“Una gara molto bella – ci dice Carmine Salvi – nella quale ho cercato di recuperare nella parte finale dando il massimo”. Carmine lo abbiamo visto in azione lungo le pietraie del fiume ed aveva un passo di gara decisamente molto veloce. Continua: “Qui ci vuole tanta potenza perché il fondo fatto di sabbia e sassi frena molto il mezzo. Ho percorso il tratto in discesa chiedendo il massimo alla vettura, un Mitsubishi Pajero V98 170 cv (pesa 100 kg in più ed ha 40 cavalli di meno del Mitsu L200 -ndr) che non ha dato nessun problema nelle 10 prove speciali, più il prologo di 8 km, i 340 km di prova speciale ed altri 400 circa di traferimento. Bene anche le gomme (Bf Goodrich G2 205/80 R16) messe a dura prova ma si sono comportate bene. Ne abbiamo utilizzate 6, con 2 nuove messe prima delle ultime 2 speciali. Parteciperò anche alla prova del Mondiale Cross Country Rally che si disputerà in Spagna dove ci sono 2 speciali da oltre 200 km, tantissimo pubblico ed una organizzazione impeccabile”.
GARA MOTO. “Non passa lo straniero”. Tra le due ruote si conferma la tradizione tricolore all’Italian Baja. A raccogliere il testimone di Alberto Basso (a casa influenzato) è stato il giovane avianese Alessandro Ruoso in sella a una Yamaha 450 targata Offroadmotors Fox Shox Team, che si è preso l’immensa soddisfazione di battere nientemeno che “sua maestà” Stephane Peterhansel su Yamaha Motor France, l’imperatore globale del fuoristrada. Ma come ha dichiarato nel post gara Alex Zanotti “gli specialisti di casa hanno un enorme vantaggio nel conoscere tutte le insidie del tracciato. Non è un problema di guadi, ma di sassi, di buche, di trabocchetti sul percorso. Oggi io sono andato decisamente meglio di ieri e se mi fossi allenato qui sarebbe stato diverso. Comunque non mi lamento”. Peterhansel in mattinata ha pareggiato il tempo di Ruoso sulla prima di Rauscedo A, poi è passato in testa di 3’’ dopo Rauscedo B causa inconveniente del giovane rivale. Immediata la risposta di Ruoso nella ripetizione dei settori tornando in testa e marcando il primato con i graffi conclusivi. Terzo posto per Alessandro Botturi (altra Yamaha 450) al termine di un duello serrato con Alex Zanotti (Tm). Nell’europeo Uem netta affermazione del polacco Lukasz Laskawiec davanti a Simone Toro (entrambi su quad Yamaha). Italiano Fmi firmato Vanni Cominotto (Beta 450), unica moto davanti a un poker di quad.
CAMPIONATO ITALIANO CROSS COUNTRY RALLY – Per i colori italiani a festeggiare è il milanese della Suzuki Lorenzo Codecà. Il campione italiano in carica è tornato ad aggiudicarsi l’Italian Baja dopo due anni, aprendo di fatto con un risultato importante la serie Tricolore ACI. “E’ stata una bella gara, nella prima e seconda tappa con Colombo siamo andati forte, spiace che si sia dovuto fermare”. Afferma il pilota del Grand Vitara 3.6 V6: “E’ un’importante affermazione in una gara dal coefficiente alto ed io volevo proprio portare a casa quanti più punti possibile, visto che quest’anno la concorrenza si fa valere”.
Oltre a Riccardo Colombo, purtroppo fermato da una rottura del Mitsubishi L200 quando era al comando della competizione, Codecà presta attenzione alle prestazioni che pare essere in grado di realizzare Claudio Petrucci, all’esordio sfortunato al volante del Great Wall, fermato dalla rottura dell’idroguida.
Anche Franco Grigoletto è soddisfatto del secondo posto della gara dell’italiano, ottenuto al rientro con il Toyota Hilux ipotizzando il proseguo della stagione nella serie Tricolore ACI “Sono soddisfatto del buon risultato ottenuto al rientro in gara ed effettivamente sto costruendo la partecipazione alle prossime, alla luce dell’alto punteggio che ho conseguito all’Italian Baja”.
Terzi della classifica tricolore in gara, e primi del T2, sono Lucio e Carmine Salvi che hanno trovato buon feeling con Mitsubishi Pajero Ralliart, piazzandosi al quinto posto del T2 internazionale, davanti al compagno di squadra Elvis Borsoi sempre con il Mitsubishi Pajero Ralliart ma rallentato da alcuni problemi nella seconda giornata di gara.
S’è conclusa con la quinta posizione assoluta la gara di Andrea Lolli, che con il Suzuki Grand Vitara è terzo del T2, ma primo del Suzuki Challenge, in una prova d’apertura che ha valorizzato i giovani piloti come l’esordiente Andrea Dalmazzini, secondo del trofeo, ed i più esperti Mirko e Mike Emanuele, buon secondi sino alla rottura della turbina nella prova conclusiva, che gli ha permesso solamente di tagliare il traguardo in quinta piazza del monomarca Suzuki. I fratelli siciliani sono stati preceduti da Francesco Facile, terzo del trofeo, Denis Bevilacqua quarto, ma hanno preceduto Alberto Spinetti che ha contrastato l’affermazione di Lolli sino all’uscita di strada, ed Armando Accadia ancora una volta avversato dalla sfortuna.
Bene all’esordio in gara il ventenne Giacomo Trebbi, un po distante dai migliori ma in difficoltà nella seconda tappa per la rottura della frizione del Nissan Patrol. Inizia bene la stagione per il piemontese Diego Salerno, unico dei tre iscritti alla gara ad essere stato capace di raggiungere il traguardo della fiera di Pordenone a bordo del Polaris Razor, aggiudicandosi il Gruppo T3 e piazzarsi al sesto posto della graduatoria tricolore. E’ Alberto Gazzetta a superare le insidie di un percorso che ha decisamente messo a dura prova i fuoristrada del Gruppo TH. Il piemontese si è aggiudicato la gara, precedendo Luca Giomini, primo leader e poi fermo per la rottura del cambio del Mitsubishi Pajero, e Paolo Cau che aveva ereditato la prima piazza dal friulano, per poi perderla nel finale per la rottura del Mitsubishi Pajero Evo.
Suzuki Challenge – Prosegue l’impegno nello sport da parte della filiale italiana della Casa di Hamamatsu con le Grand Vitara. E’ il sesto anno consecutivo che Suzuki affida al campione milanese Lorenzo Codecà la Grand Vitara 3.6 V6 T1 per il non facile compito di difendere il titolo tricolore vinto nel 2012. Ed il campione milanese risponde alla fiducia concordata con una “pesante” prestazione vincente all’Italian Baja. Codecà è il pilota più vincente nella storia del campionato, con cinque scudetti personali, quattro di questi li ha conseguiti con Suzuki nel 2007, 2008, 2011 e 2012. ed è sicuramente intenzionato a proseguire su questa strada. L’ha dimostrato nella tre giorni friulana, dove ha duellato con Riccardo Colombo, pressandolo e rispondendo sempre ad ogni suo tentativo d’allungo. Nella gara dal fondo così duro e così veloce, tale da richiedere motori ultrapotenti, Codecà forse avrebbe potuto accontentarsi della piazza d’onore alle spalle del campione milanese, ma ha scelto di pressarlo da vicino per lo meno nella prima parte della sfida ed ha avuto ragione, facendosi così trovare al posto giusto quando il motore del fuoristrada di Colombo ha ceduto. Ereditando la prima piazza, Codecà ha poi dovuto solo controllare alla distanza gli avversari dell’italiano che lo inseguivano, senza riuscire ad avvicinarlo. Codecà, navigato in questa occasione da Erika Pajer, ha riportato alla vittoria il Grand Vitara 3.6 dopo due anni. Ed anche questo potrebbe essere un segno a indicare giustezza della strada intrapresa. Italian Baja 2013 è stata anche la prima uscita stagionale del Suzuki Challenge, come tradizione vuole. E sempre nel segno della tradizionale affermazione di Lolli e Forti s’è conclusa la prima gara dell’anno. Il trofeo monomarca organizzato per il quattordicesimo anno da Suzuki per i clienti sportivi che corrono con i Grand Vitara 1.9 DDiS nella versione T2 praticamente di serie, in Friuli ha messo in mostra perle preziose che meritano d’essere valorizzate. L’esordiente Andrea Dalmazzini ha centrato un significativo secondo posto ed i più esperti Mirko e Mike Emanuele sono stati buon secondi sino alla rottura della turbina nella prova conclusiva, che gli ha permesso solamente di tagliare il traguardo in quinta piazza del monomarca Suzuki. I fratelli siciliani sono stati preceduti da Francesco Facile, terzo del trofeo, Denis Bevilacqua quarto, ma hanno preceduto Alberto Spinetti che ha contrastato l’affermazione di Lolli sino all’uscita di strada, ed Armando Accadia ancora una volta avversato dalla sfortuna.
Classifica Italian Baja CI Cross Country: 1. Codecà-Pajer (Suzuki New Gran Vitara) in 4’01’26”; 2. Grigoletto-Marchi (Toyota Hilux) a 5’45”; 3. Salvi-Salvi (Mitsubishi Pajero) a 23’41”; 4. Borsoi-Rossi (Mitsubishi Pajero) a 23’56”; 5. Lolli – Forti (Suzuli Grand Vitara 1.9 DDiS) a 26’32”; 6. Salerno – Pollarolo (Polaris Razor) a 35’35”; 7. Dalmazzini-Amadori (Suzuki Vitara) a 39’18; 8. Mora – Lattanzi (Mitsubishi L200 E) a 39’47”; 9. Facile – Pasian (Suzuki Grand Vitara 1.9) a 43’06”; 10. Gazzetta-Pizzato (Suzuki Vitara) a 45’15”.
Classifica gara Suzuki Challenge: 1. Lolli-Forti in 3h58′; 2. Dalmazzini-Amadori a 12’46; 3. Facile-Pasian a 16’34; 4. Emanuele-Emanuele a 28’34; 5. Spinetti-Giusti a 36’14; 6. Bevilacqua-Calligaris a 3h02’13; 7. Accadia-Darchi a 6h11’52 tutti su Suzuki New Gran Vitara 1.9 DDiS
FOTOGRAFIE Italian Baja Pordenone
– foto sabato Italian Baja Cross Country Rally sabato QUI
– foto salto domenica Italian Baja Cross Country Rally QUI
– foto domenica Italian Baja Cross Country Rally QUI
– foto domenica Parco chiuso Italian Baja Cross Country Rally QUI
CLASSIFICHE ed ELENCO ISCRITTI
Classifica ASSOLUTA prima prova mondiale cross country Italian Baja SCARICA QUI
Classifica_ASSOLUTA Campionato italiano Cross Country Rally_prima_gara_LINK QUI
Elenco_iscritti_italian_Baja_2013_cross_country_rally
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