la situazione di emergenza che si è verificata sulle strade e autostrade italiane nel week end scorso ha lasciato, come era prevedibile, una scia di polemiche e di proposte per cercare di risolvere il problema in futuro, visto che è più che probabile che si ripresenterà ancora in questo inverno, solo all’inizio. Ben vengano quindi suggerimenti da ogni parte per fornire un contributo al miglioramento della situazione purché queste idee siano logiche e attuabili, altrimenti il rischio è quello di aggiungere confusione ad una situazione già critica di suo aggravando ulteriormente il possibile disagio. Si è letto ad esempio, della proposta di una marcatura aggiuntiva colorata e fosforescente da riportare sul fianco del pneumatico invernale o in alternativa montare un chip all’interno dello stesso. Ciò allo scopo di velocizzare il controllo delle Forze dell’Ordine. Queste proposte non possono in alcun modo trovare un accoglimento pratico in quanto innanzitutto i pneumatici sono soggetti al rispetto di numerose norme tecniche, direttive e regolamenti comunitari, nonché provvedimenti legislativi specifici che vincolano la produzione mondiale ed europea. Pertanto è impensabile che in un Paese come l’Italia vengano introdotte delle specifiche costruttive diverse da quelle previste a livello internazionale. Non si può nemmeno pensare di introdurre un chip in una gomma come se ciò fosse una operazione banale o di immediata risoluzione. Per distinguere un pneumatico invernale occorre verificare l’esistenza della marcatura M+S sul fianco: questo è ciò che prevede la norma di riferimento e che ha valenza giuridico/tecnica: non si può fare diversamente! Tuttavia, i pneumatici invernali hanno tasselli lamellati e profonde scolpiture che trattengono la neve. E’ quindi possibile, in via empirica e per effettuare un primo screening di controllo, distinguere una vettura che marcia su neve con pneumatici estivi perché questi saranno quasi completamente neri mentre, se equipaggiata con pneumatici invernali, appariranno bianchi.
Il pneumatico è un prodotto fondamentale per la sicurezza stradale ed un cambiamento delle sue caratteristiche costruttive deve sempre essere valutato con grandissima attenzione non solo da parte dell’Industria produttrice, ma anche in stretta collaborazione con le Case costruttrici dei veicoli. Le Autorità e le Istituzioni competenti, che già stanno facendo molto, potrebbero cercare di sensibilizzare di più la coscienza civica degli automobilisti italiani sottolineando il fatto che le insidie invernali, non solo la neve, esistono in ogni zona del nostro Paese e che per migliorare la sicurezza stradale in tutto il periodo freddo una soluzione ottimale c’è: montare pneumatici invernali. Non occorre essere dei tecnici del settore per comprendere che avere delle “catene a bordo”, magari di dimensioni inidonee o addirittura non omologate e comunque senza molto spesso essere in grado di montarle, non può certo contribuire né alla riduzione degli incidenti, né a favorire la mobilità. Tutti dovrebbero sapere, ma non è così, che le catene, ovviamente montate su pneumatici estivi e non “a bordo”, possono essere utili, ma non indispensabili, in caso di forti pendenze e con abbondante innevamento fresco. Sulle autostrade, vigono norme tecnico costruttive che limitano la pendenza a pochi punti percentuali: sono pendenze che non richiedono il montaggio di catene se ovviamente si è provvisti di pneumatici invernali. Siamo convinti che i disagi verificatisi a Firenze potevano esseri evitati o limitati al minimo se i veicoli in transito fossero stati correttamente equipaggiati con pneumatici invernali.
Fabio Bertolotti, Direttore Assogomma
www.pneumaticisottocontrollo.it.