[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=i9-JtNKxKSs[/youtube]Le strade sterrate con pendenze notevoli percorse quotidianamente dai mezzi da cava e le strette gallerie delle Cave di marmo di Carrara sono state utilizzate come suggestivo scenario per la prova della Mercedes GLK 2012. La versione messa alla frusta in questa occasione è stata la 220 CDI 4Matic con motore diesel di 2,2 litri da 170 cavalli, accoppiato al cambio automatico 7G-TRONIC PLUS. L’occasione si è presentata con la manifestazione 4x4Fest, dedicata al mondo dell’off road, che si svolge ormai da molti anni a Massa Carrara nella seconda settimana del mese di ottobre. Su strada la GLK è confortevole ed infonde un senso di sicurezza, grazie anche ai sistemi di controllo di stabilità e assistenza dello sterzo, al sistema frenante ADAPTIVE BRAKE per le frenate d’emergenza ed alle sospensioni a controllo elettronico.
Dopo uno stuzzicante spuntino presso un bar incastonato tra le candide montagne di marmo, a base di crostini con il famoso lardo di Colonnata, è iniziata una breve prova lungo una ripida strada sterrata con secchi tornanti, che ci ha portati fino ad un ampio spiazzo panoramico scavato tra i blocchi di marmo. Nonostante il fondo stradale presentasse solchi longitudinali abbastanza profondi e fosse lastricato da frammenti di marmo e da uno spesso strato di polvere, reso molto scivoloso da un’ abbondante pioggia, l’elegante GLK si è arrampicata senza difficoltà. Gli stretti tornanti, anche se affrontati “allegramente”, non hanno comportato pattinamenti delle ruote né scodate o cambiamenti di traiettoria. La discesa, sicuramente più impegnativa rispetto alla salita proprio per la scarsa aderenza, con l’ausilio del sistema Downhill Speed Regulation e con l’adeguata assistenza del sistema frenante non ha presentato particolari difficoltà, consentendo una velocità costante ed idonea alle condizioni del terreno. Il giorno seguente, sul percorso interno del CarraraFiere allestito per le prove off road delle auto 4×4, sia SUV sia veri e propri fuoristrada classici provvisti di riduttore, la GLK ha mostrato una discreta adattabilità, sfruttando in particolare la buona altezza da terra ed i controlli automatici di trazione, che le hanno consentito di superare i twist, i tratti di ghiaia e le pendenze laterali con fondo scivoloso che caratterizzavano il circuito. Per affrontare però un vero percorso in fuoristrada su fondi naturali non preparati sono necessari idonei angoli di attacco e di uscita e pneumatici con spalla molto più alta, che permetta di assorbire gli urti delle asperità del terreno senza danni per i cerchi e problemi di stabilità e comfort.
Le Cave di marmo di Carrara, una storia monumentale – Situate al confine tra Toscana e Liguria, visibili dalle spiagge della Versilia e viaggiando lungo l’autostrada A12, le Cave di marmo di Carrara sono ancora oggi, nell’era supertecnologica, un panorama spettacolare che lascia stupiti e rapiti in un magico riverbero di luce, immersi in un’atmosfera quasi sospesa e incantata come ai tempi del sommo Dante o del geniale Michelangelo, che ne aveva fatto quasi una seconda casa. Il marmo di Carrara che i Romani chiamavano marmor lunensis ovvero “marmo di Luni” viene estratto dalle cave delle Alpi Apuane in territorio di Carrara, universalmente noto come uno dei marmi più pregiati. Infatti da 2000 anni, i cavatori combattono quotidianamente per strappare da pendii aspri e scoscesi la particolare pietra così unica, bianca e lucente, usata sin dall’antica Roma per costruire templi ed edifici pubblici, poi divenuta la più ricercata per abbellire le chiese, i palazzi e i monumenti di tutto il mondo.
Le cave di marmo erano probabilmente già utilizzate durante l’età del rame dai primitivi abitanti della zona per produrre utensili vari e oggetti decorativi e commemorativi da interrare nei sarcofagi con i defunti. La fervente attività delle cave si dovette soprattutto ai Maestri comacini, a Nicola e a Giovanni Pisano, che lo utilizzarono per le loro opere nell’Italia centrale. Durante il Rinascimento fu il marmo utilizzato da Michelangelo per le sue sculture, il quale veniva a scegliere personalmente i blocchi con cui realizzare le proprie opere. Nel XX secolo molto uso si fece del marmo di Carrara durante il fascismo e Mussolini donò perfino del marmo per una delle due moschee della Spianata del Tempio di Gerusalemme.
Le cave sono luoghi dove da molti secoli avviene l’escavazione e la lavorazione del marmo e possono essere di due tipi: chiuse e a cielo aperto. Per il modo con il quale viene prelevato il marmo, la profondità di prospettiva delle pareti bianche, gli ampi spazi, la precisione simmetrica dei gradoni, i piani di lavorazione sembrano gradinate di anfiteatri. L’estrazione del marmo in cava è stato un continuo divenire di documenti vivi e drammatici attraverso i secoli, dai primitivi cunei di legno, al sistema della tagliata dei romani, al rivoluzionario filo elicoidale, all’attuale filo diamantato, tanto veloce quanto pericoloso, tra gli anfratti delle cave e i candidi e scoscesi ravaneti sono conservati gli eroismi, le fatiche, i sacrifici dei cavatori che con tenacia e capacità continuano ancora oggi a demolire le montagne tagliandole, frantumandole e smontandole pezzo a pezzo, in piccoli blocchi per poi inviarli nel mondo.