Una tranquilla avventura
Un capodanno indimenticabile per il nostro lettore Giancarlo Rustici, perché festeggiato fra le magiche dune africane e perché il primo con il piccolo Ettore, un neo fuoristradista di soli 5 mesi.
In una piovosa serata autunnale, riscaldati dal millesimo bicchiere, qualcuno se ne esce con l’annuale angosciante domanda… “che si fa l’ultimo dell’anno ?” Chi fischietta, chi si alza dal tavolino… Piero esulta. “Preparate le macchine, si va a stappare due bottiglie sulle dune” Al ritorno dall’Algeria, avevamo detto di fare un viaggio insieme ogni due anni, per non annoiarsi, per paura di cadere in discussioni ma sono passati solo sei mesi dalla solenne promessa! Siamo amici da più di vent’anni, il mal d’Africa ci ha contagiato a tutti, ma mai eravamo riusciti a partire assieme. La tradizione era stata interrotta per il Sahara algerino, la traversata da Tamanrranset a Djanet. Era filato tutto liscio, i KTM 525 andati a meraviglia, i rifornimenti organizzati ad hoc avevano permesso una vacanza e un’avventura irripetibile. Ancora sentivamo il sapore dolce del bel ricordo. “Io vengo!”. Risposi all’invito di Piero. Barbara, mia moglie, mi guardò sorpresa, preoccupata: “Ettore è nato da tre mesi, la grande avventura della nostra vita è appena iniziata e subito ne studi un’altra” era chiaro il suo pensiero ma non disse niente. “Non preoccuparti Barbie, andiamo a fare una cosa tranquilla, si traversa veloce l’atlante e andiamo verso sud, verso il caldo, lungo la frontiera algerina…Ti prometto che più di tre giorni non resteremo mai isolati…Dai, pensa che non saremo soli questa volta…” le dico io. Mi guarda, è contenta di partire, ma non dovevo decidere da solo… mi porterà un pochino di muso, passerà.