A Monza le Formula 1 consumano poco con Renault
Monza è il circuito italiano dove si disputa ogni anno il gran premio di Formula 1 tricolore. Siamo con Rémi Taffin, Direttore Prestazioni di Pista di Renault Sport F1, per commentare questo circuito e scoprire qualche numero del motore RS27 che motorizza quattro squadre Red Bull, Lotus, Williams, Caterham.
D – Quanto è stressante per i motori questo circuito?
R – “Monza rappresenta il banco di prova per eccellenza delle prestazioni e dell’affidabilità del motore. Il circuito viene percorso con il motore al massimo per più di tre quarti, con una velocità di oltre 320 km/h in quattro riprese. L’RS27 (il motore Renault di Formula 1) procederà a pieno regime per circa 20 secondi in due tratti del circuito, ovvero il doppio rispetto a una pista da dragster.
D – Con le velocità come siamo messi?
R – “Le auto raggiungeranno la velocità media più alta dell’anno, sfiorando i 240 km/h. Il ritmo del circuito è interrotto da solo tre chicane, quindi i piloti cercano di mantenerne il più possibile la traiettoria. Quando le auto salgono sui cordoli, i componenti interni vengono scaricati per qualche istante. Frenate brusche e accelerazioni improvvise sottopongono ogni componente a enormi carichi, per questo preferiamo utilizzare possibilmente motori nuovi.
D – Ci sono problemi di consumi?
R – Anche se il motore funziona a pieno regime sul 75% del circuito, il consumo di carburante è uno dei più ridotti della stagione, quindi le auto partono con un carico di carburante relativamente basso. Questo circuito vanta i livelli di efficienza dei consumi più alti della stagione, in quanto il motore funziona a livello costante per la maggior parte del tempo con deportanze aerodinamiche ridotte. Ma è l’unico elemento “semplice” che il circuito di Monza presenta per i motori. In questa corsa, infatti, gli ingegneri sono visibilmente più nervosi del solito…
D – Parliamo di tre punti particolari del circuito: Rettilineo, Varante della Roggia e Parabolica.
R – RETTILINEO – Il rettilineo della partenza è uno dei quattro tratti del circuito che vengono percorsi a pieno regime. Dato che le velocità raggiunte su questo rettilineo sono le più elevate della stagione, è indispensabile utilizzare i rapporti del cambio più lunghi. La RS27 deve quindi utilizzare l’intera gamma di regimi. Di conseguenza, le cadute di regime tra una marcia e l’altra sono piuttosto importanti; ciò significa che non vengono impiegati solo i regimi più alti, come si potrebbe pensare, ma che viene testata l’intera curva di potenza. La maggiore difficoltà in questo rettilineo è quella di usare il limitatore al momento giusto. Toccandolo troppo presto, il pilota diventa una facile preda dei concorrenti dietro di lui, che lo supereranno senza difficoltà. Ma anche se si aspetta troppo si ottiene lo stesso risultato, perché la velocità alla fine del rettilineo risulta insufficiente. Tutti questi aspetti sono molto meno evidenti di quanto potrebbe sembrare. Il minimo errore nella scelta dei rapporti può avere grosse ripercussioni in quanto si ripete ogni volta che il motore viene spinto al massimo.
VARIANTE ROGGIA – Nonostante i rettilinei di Monza siano spesso al centro delle discussioni, anche le chicane richiedono particolare attenzione. Nelle prime due, il pilota deve effettuare frenate brusche, passando da 300 a meno di 80 km/h, prima di poter tornare ad accelerare e superare i 300 km/h. I piloti tentano sempre di tagliare le chicane per accorciare la distanza, ma nel farlo tendono a passare sui cordoli. Quando ciò accade, l’auto può staccarsi da terra, anche se solo per una frazione di secondo, facendo scaricare il retrotreno. Gli ingegneri giocano con la regolazione dell’overrun per migliorare la stabilità posteriore in fase di frenata che, insieme alle deportanze aerodinamiche più basse della stagione, riveste un’importanza fondamentale. Chicane e i relativi cordoli, che vengono gestiti in meno di due secondi, fanno perdere un’infinità di tempo se l’auto non è regolata correttamente.Foto Variante Ingresso Roggia Monza di Nic Redhead
PARABOLICA – La Parabolica si affronta in quarta a circa 180 km/h. E’ senz’altro la curva più complicata del circuito. Il motore deve fornire un livello di coppia costante su tutto il tratto, un po’ come nell’ultima curva a Budapest, ma a una velocità ben più elevata. È una situazione relativamente insolita e delicata per un motore di F1, in quanto non è la classica curva “point and squirt”, in cui il pilota frena, svolta e dà immediatamente gas. Gli ingegneri Renault devono quindi assicurarsi che la RS27 produca esattamente il livello di coppia desiderato dal pilota fino al termine della curva. Un repentino cambio di velocità potrebbe infatti destabilizzare l’auto e far perdere tempo. Inoltre, il pilota deve valutare con precisione l’accelerata, premendo il pedale quanto basta per mantenere la stabilità su tutta la curva.
Foto Curva Parabolica di Monza di Nicolo Bertipaglia
Box Williams a Monza 2013 con Frank Williams – foto GF
Come va l’RS27 Renault F1 a Monza, ecco qualche dato:
Lunghezza circuito 5,793 km
Velocità media 236 km/h
Velocità massima 331 km/h
Consumo di carburante per giro 2,5 kg (circa 3,2 litri considerando 780 kg/m3)
Consumo di carburante 1,81 km/litro
Motore RS27 Renault 2013 video
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Il Motore RS27 caratteristche e squadre che lo utilizzano.
Il motore attualmente impiegato da Renault in Formula 1 è un V8 con angolo di 90° da oltre 750 CV, 2400 cc, regime massimo di 18.000 giri/min, con albero motore in lega d’acciaio nitrurato e contrappesi in lega di tungsteno. Le bielle sono in lega di titano. Pistoni e blocco motore sono in lega d’alluminio per un peso di 95 kg.
E’ prodotto in configurazione identica per i team partner di RSF1: Red Bull Racing, campione del mondo Piloti e Costruttori 2011; Lotus F1 Team, doppio campione del mondo nel 2005 e 2006 quando ancora si chiamava Renault F1 Team; e Caterham F1 Team, migliore squadra debuttante nel 2010 e 2011.
A questi si affianca la scuderia Williams, ricostituendo il binomio Williams-Renault che aveva dominato il panorama agonistico negli anni ’90 con cinque titoli Costruttori e quattro titoli Piloti fra il 1992 e il 1997. Benché i motori forniti siano uguali per tutte le squadre, il servizio è adattato a misura dei requisiti di ogni partner. Questa capacità di adattarsi a esigenze, culture e ambienti di lavoro estremamente diversi l’uno dall’altro è una delle chiavi del successo di Renault nella sua lunga storia in Formula 1. Una squadra di ingegneri e tecnici di RSF1 si dedica a ogni scuderia durante i Gran Premi.
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